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L’Ucraina con le multinazionali tecnologiche verso l’abolizione del contante e la società dominata dall’Intelligenza Artificiale

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Lo scorso luglio il vice primo ministro ucraino e ministro della Trasformazione digitale Mykhailo Fedorov, già conosciuto per le sue connessioni con le grandi aziende tecnologiche, ha presentato in Svizzera un’iniziativa denominata «Digital4Freedom». Ne ha parlato il sito Reclaim the Net.

 

Fedorov è un alleato della prima ora del presidente Volodymyr Zelens’kyj nonché autore delle sue campagne web.

 

L’iniziativa vuole rendere l’Ucraina «lo stato più digitale del mondo». Per fare ciò, il ministro digitale ucraino ha chiesto nell’incontro di Lugano di contribuire con fondi e collaborare alla creazione di un «Piano Marshall» per Kiev.

 

Fedorov ha promesso che il governo ucraino e Big Tech saranno «strettamente interconnessi», e ciò trasformerà il Paese in «un Israele europeo», ha aggiunto oscuramente.

 

Per Fedorov rendere l’Ucraina digitale al 100% necessita la fiducia nell’archiviazione dei dati sui server delle aziende Big Tech, come  Amazon e Microsoft, i quali a suo dire «non possono essere distrutti dai missili».

 

Il piano è quello di consentire agli ucraini di utilizzare i servizi digitali per tutte le attività amministrative, come la registrazione di automobili, proprietà e terreni, il pagamento dei dazi doganali e l’avvio di attività commerciali. Altri settori previsti per la digitalizzazione, oltre al sistema di pagamento che dovrebbe eliminare completamente la carta moneta, sono l’istruzione e l’assistenza sanitaria.

 

«In alcuni settori siamo digitalmente davanti alla Svizzera», ha vantato il Fedorov.

 

Oltre all’abolizione del contante, il Fedorov ha calato anche un’altra prospettiva inquietante, illustrando la possibilità di utilizzare l’Intelligenza Artificiale nella magistratura (cosa che, con qualche controversia, in realtà già avviene negli USA).

 

L’Ucraina, nel frattempo, avrebbe già dei progetti pilota che producono rapporti preliminari e pre-condanna che valutano il rischio di una recidiva del sospetto.

 

La parte della presentazione di Fedorov con la proposta di robotizzazione della giustizia si chiamava, molto indicativamente «Giudice Dredd», come l’eroe distopico dei fumetti.

 

Come riportato da Renovatio 21, il 6 febbraio 2022,  poco prima dello scoppio della guerra, Fedorov e Zelens’kyj avevano lanciato con una presentazione scenograficamente degna di un keynote Apple un sistema nazionale di ID digitale.

 

Il sistema di identificazione elettronico governativo, chiamato Diia, consisteva in un’app digitale che combina carta d’identità, passaporto, licenza, libretto delle vaccinazioni, registrazioni, assicurazione, rimborsi sanitari e prestazioni sociali.

 

Fedorov aveva annunciato per la prima volta l’app il 27 settembre 2019 come progetto «lo Stato in uno smartphone».

 

Lanciato ufficialmente il 6 febbraio 2020, Diia ha lo scopo di combinare tutti i servizi pubblici in un’unica app, che opera come uno «Stato digitale».

 

I passaporti digitali e altri documenti ufficiali sono ora considerati legalmente equivalenti alle loro versioni cartacee, rendendo l’Ucraina il primo Paese a raggiungere questo obiettivo. Diia fornisce più di 50 servizi governativi , con l’obiettivo finale di rendere disponibili tutte le interazioni con lo Stato attraverso l’app. Sarebbe attualmente utilizzato da almeno 14 milioni di ucraini.

 

Alcuni dei documenti disponibili tramite l’app includono la carta d’identità dei cittadini, un passaporto biometrico, le patenti di guida (con l’Ucraina che è il quarto paese europeo a introdurle in forma digitale), carte di circolazione e polizze assicurative, documenti fiscali, certificati di nascita e certificati per il vaccino COVID.

 

L’app Diia è persino accreditata di aver reso l’Ucraina «un leader mondiale nel numero di servizi online disponibili per i genitori di neonati», con nove servizi online relativi alla nascita di un bambino disponibili entro 20 minuti dalla nascita del bambino.

 

Altri servizi disponibili tramite l’app Diia includono firme digitali, registrazione delle imprese, il programma di residenza virtuale «Diia City» per le imprese che si trovano virtualmente in Ucraina e servizi speciali per gli sfollati interni.

 

Ovviamente, il World Economic Forum (WEF) elogia il Fedorov per il suo lavoro, inclusa l’app Diia.

 

Il sistema creato da Fedorov si è mosso rapidamente trasformandosi da una parte in strumento di controllo vaccinale, dall’altra come piattaforma per il danaro digitale – che qui propriamente è «danaro programmabile» – che arriva a divenire una sorta di embrione di credito sociale basato sui soldi.

 

Come ha scritto Michael Nevradakis di CHD, a partire dal 19 dicembre 2021, il governo ucraino ha lanciato il programma ePidtrymka , pagando i cittadini di età pari o superiore a 14 anni che potevano dimostrare la prova della «vaccinazione completa» contro COVID 1.000 grivna (all’epoca circa 35 dollari).

 

Descritto da alcuni commentatori come una forma di sistema di «credito sociale», il programma doveva durare fino al 18 dicembre 2022. I soldi forniti, però, non possono essere spesi liberamente, ma solo su determinate categorie di acquisti, come i medicinali e libri.

 

Il programma ePidtrymka ha continuato ad espandersi. Il 14 febbraio, gli ucraini di età superiore ai 60 anni hanno potuto spendere i fondi di questo programma per alloggi e servizi comunali. E a partire dal 14 marzo, le persone con disabilità potrebbero spendere i fondi del programma per bisogni sociali e bollette.

 

Inoltre, a partire dal 14 marzo, gli ucraini che sono tornati per un richiamo COVID avrebbero ricevuto ulteriori 500 grivna (17 dollari). I pagamenti vengono effettuati tramite l’app Diia.

 

Si tratta di sistemi che, piano piano, stiamo venendo implementati in forme «attenuate» (per usare il gergo vaccinatore) in varie parti del mondo, dalla Grecia –  dove il «Pass della Libertà» ha consentito ai giovani, di età pari o inferiore a 25 anni, di ricevere un incentivo in denaro per farsi vaccinare e di spendere quei soldi per categorie selezionate, come viaggi e biglietti per concerti – e nella nostra Bologna, dove il comune ha istituito un sistema di punteggio elettronico per i cittadini chiamato Smart Citizen Wallet, il «portafoglio del cittadino intelligente», cioè del cittadino «virtuoso», cioè ligio alle regole.

 

Il progetto è globale: abbiamo visto che procedono in questo senso Francia, Canada, Australia, Sri Lanka, Cina – ogni Paese parla di introduzione di valute elettroniche e di ID digitali. I grandi gruppi finanziari sono coinvolti: come riportato da Renovatio 21, il CEO di BlackRock ha già dichiarato che la crisi ucraina accelererà il processo di abolizione del contante.

 

Il piano mondialista prevede che lo Stato divenga una piattaforma, il cittadino un suo utente. I diritti non esistono più, sono «accessi» che possono essere garantiti o revocati, come il bar con il green pass – il quale, come sa il lettore di Renovatio 21, è la piattaforma sulla quale faranno correre l’euro digitale.

 

Ora possiamo comprendere che in questo conflitto non c’è in ballo solo un pezzo di territorio dell’Europa Orientale.

 

È una guerra per l’avvento di un mondo di uomini-terminale a cui l’élite occidentale, con aiuto cinese, vuole far sprofondare l’intera umanità.

 

 

 

 

 

Immagine di ZateticPetra via Deviantart pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 3.0 Unported (CC BY 3.0)

 

 

 

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