Geopolitica

L’Ucraina attacca Silvio Berlusconi

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Il portavoce del ministero degli Esteri ucraino Oleg Nikolenko si è scagliato contro l’ex primo ministro italiano Silvio Berlusconi per i suoi commenti recenti sulla situazione ucraina.

 

Berlusconi, intercettato dai giornalisti mentre usciva dalle urne per il voto in Lombardia, riguardo allo Zelens’kyj aveva dichiarato che «bastava che cessasse di attaccare le due repubbliche autonome del Donbass e questo non sarebbe accaduto. Quindi giudico, molto, molto negativamente il comportamento di questo signore».

 

Infilzando poi il premier Meloni per il suo viaggio a Bruxelles per stringere la mano al capo del regime di Kiev, il Berlusconi ha detto duramente: «io a parlare con Zelens’kyj, se fossi stato il presidente del Consiglio, non ci sarei mai andato, perché stiamo assistendo alla devastazione del suo paese e alla strage dei suoi soldati e dei suoi civili».

 

L’ex premier milanese si era poi rivolto a Biden: «per fermare la guerra basterebbe che il signor presidente americano prendesse Zelens’kyj e gli dicesse: ‘È a tua disposizione dopo la fine della guerra un piano Marshall per ricostruire l’Ucraina dal valore di 6, 7, 8, 9 mila miliardi di dollari, a una condizione: che tu domani ordini il cessate il fuoco, anche perché noi da domani non vi daremo più dollari e non ti daremo più armi».

 

Il ministro degli Esteri di Kiev Nikolenko non l’ha presa bene, dichiarando inaccettabili le dichiarazioni di Berlusconi e che ora ha la responsabilità politica e morale di incoraggiare la Russia a perseguire i propri crimini in Ucraina, riferisce Ukrinform.

 

Il Nikolenko, dopo aver sinistramente ricordato che Berlusconi, nel 2010, aveva baciato le mani di Muammar Gheddafi quando i due leader si erano incontrati, ha proclamato che «le accuse insensate di Berlusconi contro il presidente ucraino sono un tentativo di baciare le mani di Putin che sono intrise di sangue fino al gomito». L’esempio fatto dal capo della diplomazia ucraina mette i brividi: ricordiamo tutti che fine fece poi Gheddafi, trucidato per mano di tagliagole sostenuti dall’Occidente, una situazione che in effetti l’Ucraina conosce bene.

 

Attualmente il nome di Berlusconi non appare nella lista pubblica dei nemici dell’Ucraina Myrotvorets, dove era comparsa, dopo Toto Cotugno, Al Bano e Kissinger, anche Darja Dugina. Non sappiamo tuttavia quanto ci vorrà.

 

I problemi dell’Ucraina con Berlusconi, di cui sono noti i rapporti personali con Putin, sono risalenti; un giudice aprì un’indagine per appropriazione indebita quando Berlusconi, andato a incontrare l’amico la Crimea divenuta russa, con Putin stappò una bottiglia di Cherry vecchia di secoli.

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

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