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L’Ucraina accusa il New York Times di «lavorare per il Cremlino»
I giornalisti che si occupano del conflitto russo-ucraino per il New York Times sono stati reclutati dai servizi segreti russi, ha affermato lunedì l’agenzia di guerra dell’informazione di Kiev. Lo riporta il sito governativo russo RT.
Il Centro statale per la lotta alla disinformazione (CCD) ha rilasciato la sua dichiarazione criticando il giornale per un recente articolo sulle prospettive dei negoziati di pace tra Mosca e Kiev. «Per scrivere questo testo, la Federazione Russa si è avvalsa di giornalisti americani reclutati durante il loro lavoro in Russia», avrebbe affermato il CCD in una nota sui social media, senza fornire ulteriori dettagli.
L’articolo pubblicato sabato dal New York Times elencava nel titolo il capo dell’ufficio di Mosca Anton Troianovski, insieme agli autori Adam Entous e Julian E. Barnes.
L’articolo citava «due ex alti funzionari russi vicini al Cremlino», nonché funzionari statunitensi e internazionali, che affermavano che il presidente russo Vladimir Putin «ha segnalato attraverso intermediari almeno da settembre che è aperto a un cessate il fuoco che congeli il Paese secondo le linee di combattimento attuali».
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Il pezzo affermava inoltre che il Cremlino stava usando la «diplomazia del canale nascosto» per indicare che il leader russo «è pronto a fare un accordo».
Il CCD ha criticato il Times per il suo punto di vista, suggerendo che Mosca potrebbe inviare un «segnale» con l’obiettivo di «impedire ulteriori aiuti militari alle forze armate ucraine dall’Occidente». L’ente ucraino ha inoltre affermato che la storia aveva probabilmente lo scopo di «aumentare il rating» dell’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che è in corsa per la rielezione contro Joe Biden. Trump ha affermato durante la campagna elettorale che metterà rapidamente fine al conflitto se tornerà alla Casa Bianca.
«Non bisogna dimenticare che la Russia sta giocando una partita di ‘pace’, investendo di più nell’industria della difesa e rafforzando il proprio esercito. Ovviamente nell’articolo non se ne fa menzione», osserva il CCD.
Anche il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov ha respinto il rapporto definendolo «errato», ribadendo che la strategia militare della Russia nei confronti dell’Ucraina rimane invariata e aggiungendo che Mosca si impegnerà nei negoziati «esclusivamente per il raggiungimento dei propri obiettivi».
I negoziati si sono interrotti nella primavera del 2022, con la Russia che ha accusato l’Ucraina di essersi improvvisamente allontanata dai termini precedentemente concordati. Da allora i funzionari ucraini hanno sottolineato che i colloqui potranno riprendere solo se la Russia riconoscerà i confini dell’Ucraina del 1991. Mosca ha ripetutamente affermato che ciò è impossibile.
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Immagine di Haxorjoe via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported