Essere genitori

Luca Zaia rinvia l’apertura delle scuole per Yom Kippur vaccinale

Pubblicato

il

 

 

«Stiamo valutando di posticipare l’inizio dell’anno scolastico. Probabilmente, andremo a fine settembre» ha dichiarato il Presidente della Regione Veneto Luca Zaia ieri.

 

In pratica, lo slittamento dell’apertura delle scuole sarebbe slittato di un mese. Si tratta di una scelta che ha spiazzato i più.

 

Su chat e social si è scatenato il panico: e adesso, dove mettiamo i bambini, si sono chiesti tanti genitori, affastellando commenti come «chi ci paga la babysitter?» e «ci daranno indietro la retta della scuola privata?»

Su chat e social si è scatenato il panico: e adesso, dove mettiamo i bambini, si sono chiesti tanti genitori, affastellando commenti come «chi ci paga la babysitter?» e «ci daranno indietro la retta della scuola privata?».

 

Zaia ha poi spiegato poi le varie motivazioni che lo hanno portato al pensiero dello slittamento della riapertura delle classi, arrivando ad un argomento che ha ulteriormente preso alla sprovvista tutti:

 

«La data prescelta non rispettava la festività ebraica dello Yom Kippur, e qualsiasi festività, di qualsiasi religione, va rispettata e tutelata».

 

Lo Yom Kippur, che quest’anno cade dalla sera del 15 settembre alla sera del 16, è per la comunità di religione ebraica il cosiddetto «giorno dell’espiazione». La maggioranza della popolazione goy (cioè non ebrea) conosce però questa festa perché dà il nome alla guerra israelo-araba del 1973, combattuta dal 6 al 25 ottobre 1973 tra un un insieme di Paesi arabi (in testa, Egitto e Siria) e lo Stato di Israele. Alcune stime parlo di ben 20 mila morti per i 20 giorni scarsi di conflitto.

 

«La data prescelta non rispettava la festività ebraica dello Yom Kippur, e qualsiasi festività, di qualsiasi religione, va rispettata e tutelata»

Colpisce il fatto che il governatore della Lega, un partito che sempre si è battuto perché le questioni delle minoranze piegassero la maggioranza locale, voglia spostare i 580 mila studenti veneti nelle sole scuole statali per un numero di studenti, quelli di religione ebraica, che non sappiamo se si possano contare i centinaia, e che finora non avevamo mai posto il problema dello Yom Kippur.

 

Tuttavia, più che la Guerra del Kippur, viene da pensare che Zaia abbia in mente invece la guerra della siringa: «tra le righe delle motivazioni – scrive Il Resto del Carlino – ci sarebbero la questione della copertura vaccinale degli studenti, la cui maggior parte non sarà ancora immunizzata a settembre, e del settore turismo in Veneto, che potrebbe recuperare qualcosa di quanto perso quest’estate prolungando la stagione di un mese».

 

Insomma: scuole chiuse per Yom Kippur vaccinale.

 

Insomma: scuole chiuse per Yom Kippur vaccinale.

«La decisione definitiva – aveva concluso il governatore principe dei riaperturisti ai tempi del primo lockdown – potrebbe arrivare oggi».

 

In mattinata di martedì 6 giugno, poche ore dopo, già era arrivato il retrofront. Anzi, scrive Il Mattino di Padova, il «doppio retrofont»: «a sole 24 ore di distanza dall’annuncio del posticipo chiesto dai sindaci del litorale. Scuole d’infanzia aperte fino al 30 giugno. Vacanze dal 24 dicembre all’8 gennaio».

 

«Al bar la chiamerebbero “la brutta figura”. Sia come sia sulla riapertura delle scuole in Veneto il presidente della giunta regionale fa un dietrofront totale. La riapertura ufficiale, fissata solo 24 ore prima a fine settembre, viene riportata al 13, come previsto dal precedente calendario regionale».

 

Le opposizioni sono insorte: «basta annunci a reti unificate se creano solo confusione». Per una volta, quanta ragione hanno?

Insegniamo allo Zaia una parola in lingua ebraica: la situazione è meshuggah. Pazza!

 

La situazione è sfuggita di mano. Anzi, visto che gli può servire, insegniamo allo Zaia una parola in lingua ebraica: la situazione è meshuggah. Senza senso!

 

 

 

 

 

Più popolari

Exit mobile version