Algoritmi

L’ONU e la simulazione informatica per cambiare il mondo

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Le Nazioni Unite stanno lanciando uno strumento di simulazione informatica che si ritiene «possa aiutare i governi ad affrontare i maggiori problemi del mondo, dalla disuguaglianza di genere ai cambiamenti climatici» scrive il MIT Technology Review. È chiaro che ancora prima dell’Aagoritmo in questione, sono le stesse Nazioni Unite a dare per scontata l’esistenza di questi «problemi», o addirittura il fatto, qualora esistessero, che essi siano «problemi».

 

Nel 2015, gli Stati membri delle Nazioni Unite hanno sottoscritto una serie di 17 obiettivi di sviluppo sostenibile che dovrebbero essere raggiunti entro il 2030. Essi includono cose come «povertà zero», «nessuna fame», «energia pulita e conveniente». «Pace nel mondo» non è chiaro se ci sia o sia lasciato  alle lettere a Babbo Natale dei bambini coscienziosi.

Il software Policy Priority Inference (PPI) è progettato per prevedere cosa accadrebbe se i responsabili delle politiche spendessero denaro per un progetto anziché per un altro

 

Il software Policy Priority Inference (PPI) è progettato per prevedere cosa accadrebbe se i responsabili delle politiche spendessero denaro per un progetto anziché per un altro.

 

«Il responso della macchina rende più facile per i governi scegliere quali politiche dare la priorità» dicono alle Nazioni Unite. Alcuni governi hanno già aderito materialmente: lo strumento è in fase di test da parte delle autorità in Messico e Uruguay, con la Colombia prossima in linea. «Anche il Dipartimento per lo sviluppo internazionale del Regno Unito è interessato» dice l’organo del MIT.

 

È, quindi, un sistema informatico di persuasione governativa, cioè di lobbying

Il PPI attinge all’economia, alla scienza comportamentale e alla teoria delle reti per simulare un governo con il potere di assegnare somme di denaro, quindi di simulare dei burocrati che spendono ciò che viene loro dato in diversi progetti.

 

Il modello, che è stato costruito dagli economisti di Londra e del Messico, comprende una serie di dati, come i budget del governo, l’impatto che la spesa ha avuto su determinate politiche in passato, l’efficacia del sistema legale di un paese, le perdite stimate dovute a inefficienze e così via. «Suggerisce quindi in quali politiche vale la pena investire maggiormente». È, quindi, un sistema informatico di persuasione governativa, cioè di lobbying.

Ora la decrescita la consiglia al governo l’algoritmo, con precisione matematica, informatica, scientifica. Indiscutibile

 

«L’idea è che lo strumento aiuterà i politici ad anticipare gli effetti a catena del loro processo decisionale. Ad esempio, investire nell’istruzione può alleviare la disuguaglianza di genere, ma investire nella crescita del PIL potrebbe non essere utile per ridurre le emissioni di gas serra». In pratica, ora la decrescita la consiglia al governo l’algoritmo, con precisione matematica, informatica, scientifica. Indiscutibile.

 

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