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L’ONU chiede all’Ucraina di indagare sul video che mostra l’esecuzione di prigionieri di guerra russi

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La missione di monitoraggio dei diritti umani delle Nazioni Unite in Ucraina ha chiesto a Kiev di indagare su un video che apparentemente mostra le truppe del paese che giustiziano prigionieri di guerra russi.

 

Come riporta la testata russa RT, Mosca afferma che l’uccisione di prigionieri è una «pratica diffusa» da parte delle forze armate ucraine.

 

Sabato l’organismo delle Nazioni Unite ha dichiarato all’Associated Press che «è a conoscenza del video e lo sta esaminando», aggiungendo: «ribadiamo la nostra richiesta che tutte queste accuse dovrebbero essere adeguatamente e prontamente indagate dalle rispettive autorità».

 

Il video stesso è emerso sui social media all’inizio di questa settimana. In esso, un gruppo di militari russi catturati viene mostrato mentre si arrende alle truppe ucraine e si sdraia a terra, prima che una seconda clip mostri i loro corpi che giacciono immobili in pozze di sangue. Un’altra clip senza audio mostra presumibilmente un soldato russo che emerge da un edificio e apre il fuoco contro gli ucraini, ma non è chiaro se tale clip sia collegata alla presunta esecuzione.

 

 

Il ministero della Difesa russo ha descritto il video come prova dell’«omicidio deliberato e metodico» dei soldati, con il Consiglio presidenziale russo per i diritti umani che ha definito l’incidente un «crimine dimostrativo e audace».

 

Il Consiglio ha chiesto un’indagine internazionale e ha affermato di aver informato le Nazioni Unite, il Consiglio d’Europa, Amnesty International e il Comitato internazionale della Croce Rossa.

 

 

«Naturalmente, le autorità ucraine indagheranno su questo video», ha detto sabato ai giornalisti il ​​vice primo ministro ucraino Olga Stefanishina durante una conferenza sulla sicurezza in Canada. Tuttavia, si è affrettata a sostenere che è «molto improbabile» che le clip mostrino un’esecuzione deliberata.

 

Il ministero della Difesa russo, tuttavia, ha affermato che non solo il filmato ritrae la «barbara uccisione di prigionieri di guerra russi”, ma mostra anche «una pratica diffusa delle forze armate ucraine che è attivamente sostenuta dal regime di Kiev e completamente ignorata dai sostenitori occidentali del suo governo».

 

I video sono stati verificati come autentici dal New York Times.


 

Come riportato da Renovatio 21, a marzo era emerso un altro video scioccante che mostrava le truppe ucraine che sparavano alle gambe dei soldati russi catturati a distanza ravvicinata, mentre altri russi feriti giacevano a terra nelle vicinanze.

 

Innumerevoli altri video di soldati russi maltrattati dai loro carcerieri ucraini sono anche emersi online nei mesi successivi all’inizio dell’operazione militare di Mosca in Ucraina alla fine di febbraio.

 

Nonostante il sangue e le atrocità visibili in questi video, la palma d’oro di video più crudele e infame forse lo vincono i filmati di miliziani ucraini che chiamano le mamme dei soldati russi morti e le canzonano descrivendo, tra parolacce e insulti, la morte orripilante dei loro figli.

 

 

 

 

 

 

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