Reazioni avverse

Long COVID e danni da vaccino, effetti collaterali 40 volte superiori ai dati: luminare tedesco lancia l’allarme

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Il professor Harald Matthes dell’ospedale di Berlino Charité ha dichiarato martedì di aver registrato 40 volte più «effetti collaterali gravi» delle vaccinazioni contro il Covid-19 rispetto a quanto riconosciuto da fonti ufficiali tedesche.

 

Matthes ha condotto uno studio intitolato «Profilo di sicurezza dei vaccini COVID-19» per un anno e, dopo aver intervistato 40.000 persone vaccinate, ha notato che uno su 125 ha lottato con «gravi effetti collaterali», ha riferito la rete televisiva tedesca MDR Martedì.

 

«Il numero non è sorprendente», ha spiegato Matthes. «Corrisponde a quanto si sa da altri Paesi come Svezia, Israele o Canada. Per inciso, anche i produttori dei vaccini hanno già determinato valori simili nei loro studi».

 

Tuttavia, il dottor Matthes ha affermato che questo profilo di rischio è 40 volte superiore a quello rilevato dal Paul Ehrlich Institute (PEI), l’agenzia del ministero della salute responsabile dell’introduzione del vaccino nel Paese. Il PEI attualmente afferma che reazioni gravi si verificano solo in 0,2 dosi di vaccino ogni 1.000 somministrate.

 

«La maggior parte degli effetti collaterali, compresi quelli gravi, scompare dopo tre o sei mesi, l’80 per cento guarisce. Ma sfortunatamente ce ne sono anche alcuni che durano molto più a lungo», riferisce il professor Matthes

 

Il ricercatore, il cui ospedale è considerato il migliore della Germania e ha curato l’ex cancelliera Angela Merkel, ha affermato che i medici devono agire e discutere la prevalenza di tali effetti collaterali «apertamente ai congressi e in pubblico senza essere considerati antivaccinisti».

 

Matthes ha quindi discusso delle strutture che sarebbero chiamate a curare i pazienti con complicazioni vaccinali: «Abbiamo già diversi ambulatori speciali per il trattamento delle conseguenze a lungo termine della malattia di Covid», spiega il prof. Matthes. «Molti quadri clinici noti da “Long COVID” corrispondono a quelli che si verificano come effetti collaterali della vaccinazione».

 

La proposta è quella di effettuare terapie anche con centri di dialisi, perché, dice il dottore tedesco, «hanno esperienza con il lavaggio del sangue».

 

«La presenza di troppi autoanticorpi nel plasma sanguigno delle persone colpite è spesso la causa del problema», spiega il prof. Matthes. «Pertanto, deve prima essere determinato quali e quanti di questi autoanticorpi sono presenti».

 

L’obiettivo è rimuovere gli anticorpi in eccesso dal sangue mediante farmaci immunosoppressori o uno speciale lavaggio del sangue. Il metodo è noto da molto tempo, ma è troppo poco specifico: «Vogliamo solo ridurre gli autoanticorpi formati in modo errato, cioè quelli che si sono sviluppati contro SARS-CoV-2».

 

 

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