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L’OMS ammette che la teoria del laboratorio di Wuhano è una possibile

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Un team di scienziati convocato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità per comprendere meglio le origini della pandemia di coronavirus e possibili futuri focolai ha affermato che la teoria secondo cui il virus potrebbe essere sfuggito a un laboratorio necessita di «ulteriori indagini».

 

In pratica, dopo anni di accuse e ritorsioni contro chiunque osasse ventilare l’ipotesi, c’è l’ammissione che la fuga del COVID dal laboratorio dell’Istituti virologico di Wuhano è una possibilità.

 

Gli esperti OMS – ente accusato apertamente di essere sotto l’influenza cinese – mordono il freno come possono. In un rapporto pubblicato giovedì, il team sostenuto ha affermato di non aver ricevuto alcun nuovo dato che gli avrebbe consentito di valutare meglio quella teoria.

 

Il Washington Post riporta che i membri del gruppo provenienti da Brasile, Cina e Russia si sono opposti alle richieste di ulteriori indagini sulla teoria della «fuga di laboratorio».

 

L’ipotesi zoonotica, cioè dell’origine animale, è ancora sospinta come si può, tuttavia «non è stato possibile identificare né l’animale che ha infettato l’uomo né il luogo in cui si è verificata questa infezione», scrive il WaPo.

 

«A questo punto, la prova più forte riguarda ancora la trasmissione zoonotica», ha detto Marietjie Venter, presidente del team dell’OMS e virologa dell’Università di Pretoria in Sud Africa, in una chiamata Zoom con i giornalisti prima della pubblicazione del rapporto. «Tuttavia, i virus precursori che sono stati identificati nei pipistrelli non sono sicuramente abbastanza vicini per essere il virus che si è riversato negli esseri umani».

 

In pratica, il famoso spillover,  il contagio che procede per salti tra le specie, non è provato per nulla – e ci dispiace per il pangolino.

 

Il rapporto è stato scritto dallo Scientific Advisory Group for the Origins of Novel Pathogens (SAGO), un organismo composto da esperti provenienti da Stati Uniti, Cina e altre 25 nazioni che si sono riuniti per la prima volta lo scorso anno dopo le diffuse critiche all’indagine congiunta OMS-Cina sulle origini del coronavirus.

 

Pechino ha respinto ferocemente l’idea che il coronavirus possa essere sfuggito all’Istituto di virologia di Wuhan o a un altro istituto di ricerca che studia i coronavirus nella città cinese dove il COVID-19 è stato registrato per la prima volta alla fine del 2019.

 

Al suo posto, i funzionari cinesi hanno promosso teorie selvagge senza supporto scientifico, incluso che il virus abbia avuto origine negli Stati Uniti o sia stato importato in Cina su pesce congelato.

 

Questo rapporto preliminare SAGO è stato pubblicato più di un anno dopo che il team congiunto OMS-Cina si è recato a Wuhan e ha pubblicato il proprio rapporto che escludeva la teoria della fuga di laboratorio come «estremamente improbabile», suggerendo al contempo che l’idea che il virus fosse trasportato da cibi surgelati necessitava di ulteriori indagini.

 

Il rapporto dell’OMS-Cina ha concluso che la diffusione zoonotica era lo scenario più probabile per l’origine del virus, ma non è riuscito a trovare prove di come fosse diffuso agli esseri umani.

 

Quel rapporto è stato ampiamente criticato dopo essere stato pubblicato nel marzo 2021, con il direttore generale dell’OMS Tedros Adhanom Ghebreyesus che ha suggerito che il rapporto non ha condotto una valutazione «abbastanza ampia» della teoria della fuga di laboratorio e ha espresso frustrazione per il basso livello di accesso concesso al missione da parte di funzionari cinesi. Il capo degli investigatori OMS arrivò ad ammettere che praticamente la Cina aveva ordinato cosa scrivere.

 

Come noto, uno dei componenti della prima indagine era Peter Daszak, l’uomo di collegamento, tramite l’ONG EcoHealth Alliance, tra i fondi pubblici per la ricerca americani (il mondo di Fauci) e l’Istituto di Virologia di Wuhan: la volpe a guarda del pollaio, hanno detto alcuni. Di fatto, nella prima visita a Wuhan del gruppo d’indagine OMS, la visita al laboratorio di virologia durò tre ore.

 

Il nuovo rapporto soffre di alcune delle stesse limitazioni del rapporto congiunto OMS-Cina, incluso il fatto che i funzionari cinesi non possono essere obbligati a collaborare con alcuna indagine.

 

Renovatio 21 è tra quei siti che sono stati schedati pubblicamente e puniti con sospensioni di pagine e account sui social per aver ipotizzato, sin dal gennaio 2020, che il laboratorio della prima città colpita dal virus potesse aver giuocato un ruolo.

 

La battuta che si è fatta è: se improvvisamente nel Paese della fabbrica di cioccolato si sparge ovunque un incontrollabile profumo di cioccolato, forse la fabbrica del cioccolato è coinvolta.

 

Nessuno di risarcirà del danno che ci ha fatto la censura, solo per aver parlato di una possibile verità, una verità che va affrontata pubblicamente, anche grazie a siti come quello che state leggendo, affinché tutto ciò non abbia a mai più ripetersi.

 

 

 

 

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