Immigrazione

L’omicidio di Lola Daviet: dietro l’orrore un sacrificio rituale?

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Lo scorso venerdì 14 ottobre a Parigi, nel 19° arrondissement, la polizia trovava in una valigia il corpo di Lola Daviet, 12 anni, violentata, torturata e uccisa. La segnalazione sarebbe arrivata da un senzatetto.

 

In breve tempo, gli inquirenti identificavano il principale indiziato ed autore dell’omicidio, la ventiquattrenne algerina Dahbia Benkired, ufficialmente senza fissa dimora, presente illegalmente in Francia e titolare di un visto da studente scaduto già nel 2018.

 

Sulla base delle dichiarazioni fornite dalla presunta assassina e delle riprese delle telecamere presenti all’entrata dell’edificio in cui ambedue abitavano, la Benkired avrebbe costretto Lola a seguirla nell’appartamento della sorella Friha Benkired, dove l’avrebbe obbligata a fare una doccia, quindi violentata.

 

In seguito, dopo averla torturata, l’avrebbe  sgozzata. Secondo quanto dichiarato da lei stessa, l’algerina avrebbe anche bevuto il sangue della vittima da un flacone poi scomparso. 

 

 

Successivamente la Benkired avrebbe messo il corpo di Lola in una valigia e con l’aiuto di un tassista algerino di 43 anni avrebbe cercato di sbarazzarsene. Sarebbe quindi tornata sui suoi passi cercando aiuto da alcuni passanti, dicendosi trafficante di organi e promettendo denaro  finché il già menzionato senzatetto, visto un arto spuntare dalla valigia, allertava la polizia.

 

L’assassina avrebbe dichiarato alla polizia che all’origine del gesto vi era uno screzio avuto con la madre di Lola, custode dell’edificio in cui la piccola viveva con la famiglia. 

 

La signora avrebbe rifiutato alla Benkired un badge per accedere all’edificio, concesso solo ai residenti e così la giovane avrebbe deciso di vendicarsi.

 

Nel frattempo altri tre algerini, tra cui il tassista e la sorella dell’assassina sarebbero stati arrestati e interrogati dalla polizia

 

La Benkired, nominata per diversi giorni sui giornali come Dahbia B. e descritta come una SDF (sans domicile fixe, «senza fissa dimora») o addirittura come una clocharde («barbona») con problemi mentali, restava una figura nebulosa fino a qualche giorno fa.

 

Ora invece sappiamo che si tratta di tutto fuorché di una clocharde. La Benkired è una TikToker incline alla megalomania, dall’aspetto tutt’altro che barbonesco come mostrano le sue foto e i suoi video ormai presenti dappertutto online

 

 

L’assassina, dall’aspetto tanto avvenente quanto inquietante, avrebbe anche dichiarato che «le storie migliori sono sul mio conto in banca: pazzie» ammettendo dunque di essere una «senzatetto» non solo con un conto in banca ma pure ben fornito. Davvero strano se si pensa che era senza fissa dimora. Oltretutto il 21 agosto 2022 era stata arrestata all’aeroporto di Orly e raggiunta da un decreto di espulsione dato che era illegalmente presente sul suolo francese dal 2018.

 

Ciò detto, pensiamo di poter ritenere che non ci sia un’ipotetico screzio con la madre di Lola all’origine dell’orribile omicidio della bambina. Oltretutto la mamma della piccola, commentando in un post di Facebook le riprese della telecamera in cui Lola appariva con la Benkired dichiarava che la bambina era stata vista per l’ultima volta alle 15.20 con una ragazza che non conoscevano.

 

L’articolo sul caso pubblicato dal Corriere della Sera termina scrivendo che «restano da chiarire aspetti come le scritte “1” e “0” trovate in rosso sulla pianta dei piedi della bambina, che suggeriscono rituali per adesso ancora oscuri».

 

Ed è proprio su questo punto che ci vogliamo soffermare. Perché il magistrato francese George Fenech ha fatto durante una trasmissione televisiva una dichiarazione ben precisa. E sconvolgente.

 

«Ciò mi ricorda la storia dei bambini Zouhri, dei biondi con occhi azzurri, considerati come depositari di poteri in Algeria (…). Vengono rapiti, sacrificati e il loro sangue viene bevuto (…). Su questa povera ragazzina c’era la cifra 1 sulla pianta del suo piede sinistro e la cifra 0, è esattamente il rito satanico degli Zouhri del Nord Africa».

 

 

 

Ma di cosa si tratta? Una pista importante ce la fornisce un video che menziona la scarsità di testi storici sul tema ma ancor di più il giornale online canadese Maghreb Observateur. In un recente articolo del giugno 2022  parla di «una vera ecatombe» di bambini in Algeria e in Marocco. Degli stregoni rapiscono i bambini biondi e con gli occhi azzurri e li sacrificano al demonio e ai djinn (i demoni del mondo islamico) custodi di tesori nascosti su cui gli stregoni e il loro entourage sarebbero poi liberi di mettere le mani.

 

Una volta, sgozzata la vittima ed estratto il sangue per scopi rituali, gli organi verrebbero poi estratti e trafficati a livello internazionale.

 

Questo sembra essere esattamente quello che è successo nel caso di Lola. Un omicidio rituale, in cui la vittima viene sgozzata e il suo sangue viene bevuto. 

 

Oltretutto forse la Benkired, secondo questa prospettiva, potrebbe non essere quindi proprio una millantatrice quando diceva di essere una trafficante di organi. Ciò potrebbe spiegare quindi quel conto in banca vantato pubblicamente dalla «senzatetto».

 

Le domande che sorgono sono anche altre. Siamo sicuri che abbia agito da sola e che non ci fosse nessun altro nell’appartamento degli orrori? Forse la Benkired è solo una pedina, anch’essa sacrificabile, di una rete ben più estesa e potente di quello che appare a prima vista? Forse ha già ucciso e Lola è solo l’ultima delle sue vittime?

 

Forse le affermazioni sconclusionate dell’algerina, da cui trapela l’interesse per il satanismo e l’assoluta freddezza nel commentare il suo gesto «che non le avrebbe fatto né caldo né freddo» visto che, a suo dire, aveva assistito all’uccisione dei genitori ed era stata violentata possono far pensare al suo coinvolgimento in un qualche programma di controllo mentale?

 

Non lo sappiamo, ciò che sappiamo è invece che questa vicenda è l’ennesimo «arricchimento» culturale collegato all’immigrazione di sostituzione postulata ed attuata dalle Nazioni Unite ed altre centrali mondialiste

 

Fa parte di  «quell’arricchimento culturale, sociale e religioso» proveniente dall’Africa sahariana e subsahariana che la Necrocultura ha in serbo per tutti noi e che fa tanto pensare e alla omicidio di Pamela Mastropietro, che vide coinvolti criminali nigeriani, tra cui tale Innocent Oseghale, poi condannato all’ergastolo. Anche Pamela era stata ritrovata a pezzi in una valigia. Anche per lei si parlò di possibile omicidio rituale, con annesso squartamento a fini magico-religiosi.

 

Si tratta di fatto di una «religione» nuova, un culto di sangue disconosciuto dal nostro continente degli ultimi millenni, che ci porta ad un pensiero: in corso non c’è solo una sostituzione etnica, c’è in corso una vera e propria sostituzione religiosa, con la quale vi sarà in Europa il pieno ritorno del sacrificio umano.

 

Pertanto c’è da fare attenzione e di vegliare sui nostri figli e su noi stessi. Perché non sappiamo quante Dahbia Benkired e quanti Innocent Oseghale si possono nascondere nelle nostre città.

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

 

 

 

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