Droga

«L’Olanda è diventata un narco-Stato 2.0». Lo strapotere della mafia marocchina

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Il presidente del sindacato di polizia olandese, Jan Struijs, ha dichiarato che che i Paesi Bassi sono diventati un «narco-Stato», in cui i criminali dello spaccio di droga gestiscono un’economia parallela con effetti deleteri, tra cui l’aumento dei prezzi delle case e la trasformazione di attività legali in facciata per riciclaggio di denaro.

 

«Chiamo i Paesi Bassi un narco-Stato 2.0 perché la droga pompa così tanti soldi nell’economia legale da prendere il sopravvento», ha detto Struijs all’emittente svedese SVT, aggiungendo che ciò «mina la democrazia ma anche l’economia».

 

Inoltre , secondo il servizio svedese, i criminali starebbero minacciando quantità di persone, influenzando tutti: politici locali, imprenditori, funzionari, giornalisti e avvocati.

 

L’inchiesta SVT prende atto del caso del giornalista veterano di cronaca nera Peter R. de Vries, che è stato colpito a colpi di arma da fuoco l’anno scorso per le strade di Amsterdam. De Vries è morto pochi giorni dopo. Il giornalista aveva assistito un testimone nel processo di alto profilo per banda criminale «Marengo», per il quale il capo della banda è stato estradato nei Paesi Bassi nel 2019.

 

È stata anche notata la morte dell’avvocato Derk Wiersum, ucciso a colpi di arma da fuoco nel 2019 mentre rappresentava il testimone principale del processo.

 

In totale, 17 persone della mafia marocchina (detta «Mocro») sono state accusate di sei omicidi e diversi tentati omicidi.

 

Nel 2021, il primo ministro olandese Mark Rutte è stato posto sotto la protezione della polizia in risposta ai timori per un attacco della mafia Mocro, che France24 descrive come un’organizzazione criminale nordafricana legata al traffico di cocaina. Il gruppo opera al di fuori dei Paesi Bassi e del Belgio e controlla un terzo di tutto il traffico di polvere bianca in Europa.

 

Il termine «Mocro» è stato coniato da un romanzo del 2014, Mocro Maffia, di Marijn Schrijver e Wouter Laumans. Il libro ha contribuito a portare la banda criminale all’attenzione del pubblico, raccontando come un gruppo di ladri di gioielli marocchini ad Amsterdam abbia creato una delle organizzazioni criminali più potenti d’Europa. Il suo nome deriva dall’insulto olandese «mocro», usato per le persone di origine marocchina che vivono in Belgio o nei Paesi Bassi. Il motto dell’organizzazione è «Wie praat, die gaat» ossia «Chi parla, muore». L’organizzazione ha iniziato contrabbandando hashish dal Marocco all’Europa prima di diventare uno dei più potenti cartelli del traffico di cocaina nei Paesi Bassi e poi in Belgio negli anni 2010.

 

Dopo il successo nei Paesi Bassi, il libro è stato trasformato in una serie TV.

 

David Weinberger, ricercatore associato presso il Istituto francese per gli affari internazionali e strategici (IRIS) ed esperto di traffico illecito di droga, ha spiegato che la Mocro è stata «in grado di ottenere contatti diretti nelle aree in cui viene prodotto e poi affermarsi come grandi attori del settore, che prima era un monopolio controllato da organizzazioni mafiose italiane come la ‘Ndrangheta».

 

Sviluppando collegamenti diretti con i cartelli colombiani e messicani, la Mocro Mafia traffica cocaina attraverso i porti di Anversa e Rotterdam. I trasporti di droga  nei porti sono diventati sempre più comuni e l’Europol ora considera Belgio e Paesi Bassi il centro nevralgico del traffico di cocaina in Europa.

 

«Di recente ci sono stati sequestri di dozzine di tonnellate di cocaina, il che è enorme. Per darvi un’idea, il consumo annuo di cocaina sul mercato francese nel 2010 (i dati disponibili più recenti) è stimato in 15 tonnellate», ha affermato Weinberger.

 

La cosa più sconvolgente, tuttavia, è il potere di cui gode il gruppo criminale, un potere legato al terrore che incute.

 

«Vale la pena morire per? Voglio che i miei figli crescano senza un padre? Voglio che i miei figli crescano in uno stato di narcotraffico? Questo è il tipo di cose a cui sto pensando», ha dichiarato il giornalista Jens Olde Kalter a SVT in merito al pericolo di essere eliminati dalla potente organizzazione criminale marocchina mentre si fa il proprio lavoro di informazione. Le dichiarazioni del giornalista mostrano quale sia ora il grado di libertà possibile in Olanda.

 

In pratica, il narco-Stato olandese è ad un passo dall’omertà totale, sotto lo schiaffo della violenza di un gruppo di narcotrafficanti.

 

Nel marzo 2016, una banda ha lasciato la testa mozzata di un membro di una ghenga rivale in una strada di Amsterdam.

 

Sappiamo, ad ogni modo, che più che agli spacciatori tagliagole marocchini, alla polizia olandese capita di sparare sui contadini in protesta – ma anche, andando indietro di qualche altro mese, sui manifestanti contro le restrizioni pandemiche a Rotterdam.

 

 

 

 

 

 

 

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