Bioetica

Lockdown per gli anziani over-65: un attentato alla salute e un «reato bioetico»

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Secondo la Società Italiana di Cardiologia Geriatrica (SICGe) un lockdown solo per gli anziani sarebbe una «soluzione inaccettabile perché potrebbe avere sui malati di cuore un effetto peggiore del contagio».

 

L’intervento di questo gruppo di esperti è giunto a seguito della proposta, seppur ancora in bozza, di un eventuale lockdown selettivo in base alla fascia d’età, unita alla pubblicazione della ricerca dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale (Ispi), sull’urgenza di rinchiudere in casa subito gli anziani per scongiurare un lockdown generalizzato.

 

Una «soluzione inaccettabile perché potrebbe avere sui malati di cuore un effetto peggiore del contagio»

«La probabilità che un anziano che rispetta le regole di protezione individuale e le misure di distanziamento, uscendo di casa si contagi è sicuramente inferiore al danno quasi certo che trarrebbe da un secondo confinamento, con conseguenze ancora peggiori sulla sua salute»   spiega Alessandro Boccanelli, presidente SICGe e docente di Filosofia Morale all’Università UniCamillus di Roma.

 

«Sono sotto gli occhi di tutti i cardiologi i disastri provocati dall’inattività fisica, che hanno fortemente modificato l’andamento delle malattie cardiache. Sono aumentati i casi di scompenso cardiaco, le crisi ipertensive e le recidive di fibrillazione atriale, sia per il cambiamento peggiorativo dello stile di vita, dovuto a inattività fisica ed eccessi alimentari compensatori della depressione, sia per il timore di andare a farsi controllare periodicamente. Inoltre il deterioramento psichico causato dall’isolamento e dalla paura ha indotto spesso nei pazienti cardiopatici stati confusionali con errori nell’assunzione di farmaci» prosegue Boccanelli.

 

«Quando gli anziani cardiopatici — conclude — da maggio in poi hanno timidamente rimesso la testa fuori casa, al cardiologo sono apparsi regolarmente mutati in peggio: affanno, gambe gonfie, aritmie, pressione fuori controllo, attacchi di angina. Sarebbe logico e opportuno tutelare la salute e la dignità dell’anziano non privandolo della libertà di movimento ma contenendola nei limiti della passeggiata, evitando per quanto possibile luoghi affollati, nel rispetto delle misure di protezione individuale».

«La probabilità che un anziano che rispetta le regole di protezione individuale e le misure di distanziamento, uscendo di casa si contagi è sicuramente inferiore al danno quasi certo che trarrebbe da un secondo confinamento, con conseguenze ancora peggiori sulla sua salute»

 

Oltre al danno alla salute, una simile restrizione costituirebbe anche una sorta di «reato bioetico»: un isolamento così fatto e mirato a danno dei deboli cozzerebbe con qualsivoglia principio di uguaglianza sociale, fungendo invece da fattore discriminante in base all’età o alla ipotetica condizione fisica.

 

Inoltre verrebbe messo in atto anche una sorta di ricatto morale e legato alla sfera della salute, come a dire agli anziani che se non rispettano i «domiciliari» imposti dallo Stato e dalla dittatura sanitaria non avranno diritto ad essere curati (ricordate i discorsi sulle terapie intensive sature e della possibilità di scegliere chi curare in base ad età e prospettive di vita?).

 

Sotto le mentite spoglie di una preoccupazione per i più deboli, questo consisterebbe piuttosto in un gravissimo attentato alla persona umana fragile e alle cure integrali che ad essa dovrebbero essere rivolte.

Una sorta di «reato bioetico»: un isolamento così fatto e mirato a danno dei deboli cozzerebbe con qualsivoglia principio di uguaglianza sociale, fungendo invece da fattore discriminante in base all’età o alla ipotetica condizione fisica

 

E, se oggi è possibile una simile manovra restrittiva con una precisa fascia d’età — in questo caso quella degli anziani — perché mai in un futuro prossimo, avendo creato il precedente, non potrebbe essere possibile con altre fasce d’età, magari in virtù di un virus che colpisce i più giovani? 

 

 

Cristiano Lugli  

 

 

 

 

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