Bioetica

Lo stato di emergenza e l’«imperialismo della Sanità Pubblica»

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Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.

 

 

Dopo che tre bambini innocenti sono stati uccisi in tre mesi nello stato americano del New Mexico, il governatore, Michelle Lujan Grisham, ha annunciato una sospensione di 30 giorni del diritto di portare armi da fuoco.

 

«Quando i novomessicani hanno paura di stare in mezzo alla folla, di portare i propri figli a scuola, di abbandonare una partita di baseball – quando il loro stesso diritto di esistere è minacciato dalla prospettiva della violenza ad ogni angolo – qualcosa è molto sbagliato».

 

Naturalmente, i sostenitori del Secondo Emendamento si sono indignati e il Governatore ha fatto rapidamente marcia indietro rispetto al divieto. La cosa interessante di questo incidente non è il divieto, ma la ragione addotta dal Governatore: la violenza armata era un’emergenza sanitaria pubblica.

 

Sulla scia delle restrizioni legate al Covid-19, queste tre parole – «emergenza sanitaria pubblica» – sono diventate molto controverse.

 

Scrivendo su The Epoch Times, il commentatore di bioetica Wesley J. Smith afferma che «l’establishment medico sta ridefinendo le nostre controversie politiche più controverse come “emergenze sanitarie pubbliche” in modo da aggirare la resistenza pubblica e imporre alla società politiche non ottenibili attraverso i normali mezzi democratici».

 

Come prova, cita un crescente entusiasmo nelle principali riviste mediche nel dichiarare le questioni sociali o scientifiche «emergenze di sanità pubblica»:

 

  • «Nel 2021, 230 riviste mediche e di bioetica del mondo hanno pubblicato un editoriale congiunto senza precedenti che sollecitava l’elevazione del cambiamento climatico al vertice dell’agenda mondiale della sanità pubblica».

 

  • British Medical Journal: «la salute [è] la legge più alta e l’obiettivo politico più alto».

 

  • The Lancet: la «coscienza razziale» dovrebbe diventare un «fattore onnipresente che influenza la pratica, la ricerca e i risultati della salute globale».

 

  • Nature: a tutti dovrebbe essere assegnata una «quota personale di carbonio» per limitare le emissioni.

 

  • New England Journal of Medicine: l’azione affermativa è una questione di «salute della popolazione».

 

 

Smith conclude: «Se diamo valore alla nostra libertà, faremmo meglio a respingere l’imperialismo della sanità pubblica. La democrazia muore nella tecnocrazia».

 

Michael Cook

 

Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.

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