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Lo spirito della Russia: una lettera

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L’articolo del fondatore di Renovatio 21 Roberto Dal Bosco sulla questione spirituale della Russia attuale («La bandiera rossa dello spirito trionferà») è stato molto letto e condiviso. Una coppia di lettori di Trieste, viaggiatori incalliti, ci ha scritto una lettera densa e struggente, che abbiamo avuto il permesso di ripubblicare. Laura e Massimo hanno un blog di viaggio, Orizzonti dell’Est, dove sono annotate le loro esperienze di anni e anni in giro per il mondo. Li ringraziamo per averci mandato un messaggio come questo.

 

 

 

Gentile dott. Dal Bosco,

 

chi Le scrive ha percorso quasi 8.000 km di strade in Russia.

 

Al ritorno dal primo viaggio, 10.500 km tra andata e ritorno, con mio marito cercavamo di capire che cosa ci avesse tanto folgorato della terra russa.

 

Col secondo viaggio riuscimmo vagamente a focalizzare il motivo che irresistibilmente ci attraeva verso quella terra.

 

Col terzo, in Artico in pieno inverno, ne avemmo la certezza. Quel mare di terra infinita racchiudeva qualcosa che andava oltre il fascino dell’avventura e della scoperta di un Paese ex proibito, con tutta la sua retorica della falce e martello ancora presente ovunque ed il brivido dei controlli dei doganieri alle dipendenze dell’FSB.

 

Lo comprendemmo appieno nella chiesa di Murmansk, mentre fuori imperversava una pungente nevicata, quando appartati osservammo i fedeli che entravano per una fugace preghierina: la casalinga, l’impiegata, l’uomo d’affari con la 24 ore, la babushka, una scolaresca.

 

Una candelina accesa, una preghiera a bassa voce, un bacio all’icona e via a cominciare la giornata con la benedizione del Signore e della Vergine.

 

Ne avemmo la certezza sotto al gigantesco monumento del soldato sovietico a guardia del mondo, sulla collina più alta della città avamposto nell’Artico, meta di pellegrinaggio nonostante la bufera.

 

Macinando chilometri nel nulla punteggiato da minuscole cappelle con la cupola a cipolla, realizzammo che quel mare di terra è solcato dalle invisibili onde dello Spirito, quello stesso Spirito stordente che immediatamente si percepisce appena varcato il confine, lo stesso spirito che langue nei nostri cuori quando si è giocoforza costretti ad uscire dall’immenso Paese per ritornare a casa.

 

La nostra dusha, la nostra anima, ha incontrato il duh, lo spirito, lo ha riconosciuto nel popolo russo, nei loro sguardi schietti, nella loro accoglienza sincera. In Russia siamo rinati.

 

Nel Suo articolo ci siamo ritrovati. LeggerLa è sempre un piacere. Quando si è in sintonia di percezioni, ancora di più.

 

Cordialmente,

 

 

Laura e Massimo

Trieste

 

 

 

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