Politica
Lione come Peschiera: l’esercito francese schierato contro la rivolta dei giovani al lago
La polizia militare lo scorso fine settimana è stata costretta a intervenire quando un folto gruppo di «giovani» si è ribellato e ha attaccato i turisti ad Anse, in una città lacustre vicino Lione, secondo quanto riferito dal sito francese Fdesouche.
Una folla di circa 50 sospetti ha scatenato il caos dopo aver perso l’ultima navetta gratuita per Lione dal Lac du Grand Colombier.
La massa di teppisti ha quindi cominciato a chiedere alle persone di dare loro un passaggio con i propri veicoli, iniziando a scagliarsi contro gli automobilisti se rifiutati.
«Una coppia in macchina è stata aggredita da una trentina di giovani», ha detto a Le Figaro Laetitia Francart, pubblico ministero di Villefranche-sur-Saône . «Volevano essere riportati al Lione».
«L’autista è sceso dall’auto e c’è stato uno scambio di spintoni. Si è tagliato il polso quando è caduto». L’uomo è stato soccorso dai vigili del fuoco. Una volta che la polizia è arrivata, sua moglie non è stata in grado di identificare gli aggressori.
La folla ha poi vagato per la città seminando più discordia e rifiutandosi di pagare i biglietti del treno per tornare in città in treno.
La Gendarmerie Nationale, una forza di polizia nazionale e un ramo delle forze armate francesi, ha portato nel villaggio due autobus per trasportare i giovani alla stazione di Lyon-Vaise.
Mentre camminavano verso gli autobus, alcuni sospetti hanno dato fuoco a una grande siepe davanti a un’azienda locale.
«Una volta sugli autobus, il tono si è alzato tra i passeggeri. Alcuni hanno cercato di salire sul tetto», ha spiegato la Francart.
Dopo l’arrivo alla stazione di Vaise, è scoppiato altro caos ei soldati hanno dovuto intercedere ancora una volta per ristabilire l’ordine.
«Alla fine di maggio, la violenza era già stata registrata vicino allo stesso specchio d’acqua a Colombier. Due gruppi di giovani si erano scontrati durante una gigantesca rissa con fuochi d’artificio di mortaio», riferisce Lyon Mag.
Secondo quanto riferito, non è stata presentata alcuna denuncia ufficiale e non sono stati effettuati arresti. Non è chiara l’origine della banda di vandali – nessuna testata ne fa menzione, neanche lontanamente. Forse in Francia è proibito; anche in Italia, come noto, vige la Carta di Roma che induce i giornalista a non nominare, se non assolutamente necessario, la provenienza dei soggetti degli articoli.
La dinamica ricorda quanto accaduto a Peschiera a inizio giugno, con la città presa d’assalto da un’armata di giovani che contava migliaia di unità e una bizzarra ideologia identitarista pan-africanista sorretta dall’odio per l’Italia che va «colonizzata».
Peschiera, con la sua massa incontrollabile, è ad oggi il caso più significativo di ciò che sta accadendo alla gioventù europea.