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L’Intelligence russa dice che la NATO progetta di cacciare Zelens’kyj

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La NATO starebbe valutando di provare a facilitare la rimozione del leader ucraino Volodymyr Zelens’kyj dal potere screditandolo prima delle potenziali elezioni del prossimo autunno. Lo ha affermato il Servizio di Intelligence Esterna russo (SVR) in una dichiarazione di lunedì scorso. L’agenzia spionistica ritiene che i funzionari occidentali vedano Zelensky come un ostacolo chiave ai colloqui di pace con Mosca.

 

Lo Zelens’kyj rimane in carica nonostante il suo mandato sia ufficialmente scaduto lo scorso maggio. Si è rifiutato di dimettersi e ha rinviato le elezioni presidenziali, citando la legge marziale imposta nel 2022 a seguito dell’escalation del conflitto con la Russia.

 

I leader occidentali starebbero cercando di «congelare» il conflitto spingendo sia Mosca che Kiev verso i negoziati, ma il presidente ucraino è visto come un ostacolo, ha affermato l’SVR.

 

«Washington e Bruxelles concordano sul fatto che il principale ostacolo all’attuazione di un simile scenario è Zelensky, che nei circoli occidentali viene definito niente più che materiale sacrificabile», ha affermato l’agenzia di spionaggio di Mosca nella dichiarazione, aggiungendo che «anche la NATO capisce che il tempo di Zelens’kyj è scaduto».

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Per affrontare questo problema, il blocco starebbe preparando una campagna per screditare Zelens’kyj prima delle prossime elezioni presidenziali in Ucraina, che l’agenzia ha detto potrebbero aver luogo il prossimo autunno. L’SVR ha affermato che i funzionari occidentali hanno in programma di rilasciare informazioni che collegano il presidente e il suo team all’appropriazione indebita di oltre 1,5 miliardi di dollari in fondi destinati all’acquisto di equipaggiamento militare.

 

Inoltre, il rapporto russo ha affermato che l’amministrazione di Zelens’kyj sarebbe coinvolta in piani per dirottare gli stipendi di 130.000 soldati ucraini deceduti che rimarrebbero elencati come membri attivi del servizio. L’SVR ha anche affermato che lo Zelens’kyj sarebbe implicato nella vendita illegale di armi fornite dall’Occidente a gruppi armati in Africa, un tema che tocca gli interessi russi da vicino.

 

L’SVR ha suggerito che il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca ha creato incertezza sul futuro supporto occidentale all’Ucraina, il che potrebbe accelerare gli sforzi per sostituire Zelens’kyj. Secondo l’agenzia, l’obiettivo più ampio della NATO è quello di mantenere l’Ucraina come punto d’appoggio anti-russo, indipendentemente dalla situazione sul campo di battaglia.

 

Finora né la NATO né i funzionari ucraini hanno risposto alle affermazioni dell’SVR, scrive la stampa russa. Notiamo che altre volte erano emerse notizie su una imminente cacciata di Zelens’kyj, senza che ciò tuttavia accadesse.

 

In un’intervista con l’Associated Press di sabato, lo Zelens’kyj ha accusato la Russia di evitare i colloqui di pace e ha ribadito le sue richieste di garanzie di sicurezza occidentali come precondizione per i negoziati. Ha sostenuto che l’adesione dell’Ucraina alla NATO sarebbe l’opzione «più economica» per l’Occidente per garantire tali garanzie.

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Immagine di EPP Group via Flickr pubblicata su licenza CC BY-NC-ND 2.0

 

 

 

 

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