Geopolitica

L’India riceve il ministro degli Esteri cinese e respinge la delegazione britannica

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Il 24 marzo che una delegazione di alto rango di dieci parlamentari britannici che aveva programmato di visitare l’India è stata improvvisamente informata che l’invito era stato ritirato. Lo scrive il Guardian.

 

Secondo l’articolo, la delegazione bipartisan britannica, guidata dal presidente della Camera dei Comuni Sir Lindsay Hoyle, è stata richiamata all’ultimo momento dalle autorità indiane.

 

Ciò segue solo di poche ore una visita in precedenza non annunciata in India del ministro degli Esteri cinese Wang Yi, un incontro molto ben accolto dal governo indiano, con entrambe le parti che hanno accettato di migliorare le loro travagliate relazioni.

 

La causa non dichiarata ma chiara dell’affronto nei confronti dei politici britannici è che avevano fatto sapere che intendevano fare una lezione sul perché Nuova Delhi dovrebbe unirsi alla denuncia occidentale della Russia e quindi partecipare alla guerra delle sanzioni.

 

Non solo l’India ha rifiutato l’idea, ma sta anche avanzando piani per espandere i propri scambi con la Russia sulla base di accordi rupia-rublo, evitando il dollaro oramai ritenuto tossico.

 

RT osserva che il 22 marzo il primo ministro britannico Boris Johnson ha parlato al telefono con il primo ministro indiano Narendra Modi.

 

Johnson ha tenuto una conferenza a Modi sul fatto che l’India deve seguire l’esempio della Gran Bretagna nell’attaccare la Russia, il che ha sicuramente irritato gli indiani, che non possono mai dimenticare il degrado e il genocidio del loro popolo per mano degli ex padroni coloniali.

 

India e Cina hanno diversi problemi nelle loro relazioni. Ben due guerre combattute una contro l’altra nel XX secolo, più questioni territoriali irrisolte, questioni di approvigionamento idrico aperte, la presenza del Dalai Lama e del sedicente governo tibetano in esilio a Dharamsala, in territorio indiano, infine, di recente, scontri tra soldati in Himalaya, con morti e feriti a suon di mazzate e sassate.

 

Nonostante questo, Delhi preferisce schifare la russofobia londinesi e intavolare la risoluzione dei conflitti con la Cina, con la quale è possibile aprire un fronte comune vantaggioso: tutto quel gas russo che non va più nella stupida Europa…

 

Si tratta di una notizia notevole.

 

L’Occidente ha scavato la sua fossa di emarginazione internazionale. L’Asia sta prendendo la palla al balzo.

 

 

 

 

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