Economia

L’incubo inflattivo è qui

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Quanto segue dà un’idea della forza dell’inflazione e della crescente carenza che ora colpisce a seguito della guerra economica contro la Russia combinata con le ondate di inflazione preesistenti delle banche centrali.

 

Il prezzo dei futures per la consegna di gas naturale a fine marzo in Europa ha raggiunto circa 204 €/MWh, equivalenti a circa 2.000 dollari per mille metri cubi e in aumento del 27% rispetto alla giornata, scrive EIRN.

 

Le forniture russe attraverso gli oleodotti ucraini erano molto scarse. Il prezzo del petrolio del West Texas Intermediate (WTI) ha raggiunto i 115 dollari al barile, in aumento di 20 dollari al barile in una settimana, anche se il petrolio russo viene venduto anche al di sotto dei 100 dollari al barile con sconti inimaginabili.

 

L’Ungheria ha smesso di esportare grano ei prezzi futuri del grano sono ora addirittura superiori al picco di 1.200 dollari a tonnellata  raggiunto durante la crisi dell’inflazione alimentare mondiale del 2008-2009.

 

Questa azione ha seguito la cessazione delle esportazioni di fertilizzanti da parte della Russia.

 

Gallup Data ha pubblicato i risultati di un sondaggio internazionale in Paesi in cui tra il 30% e il 70% degli intervistati ha affermato che la propria famiglia non aveva i soldi per acquistare il cibo di cui aveva bisogno.

 

Quattro di essi – Turchia, Nigeria, Kenya e Algeria – erano fortemente dipendenti, fino al 65%, dalle importazioni russe di grano, che sono state interrotte.

 

Il tasso di inflazione ufficiale della Turchia è stato annunciato come 56% annuo a febbraio. Dall’inizio del 2021, la valuta di questa potenza della NATO è scesa di valore molto più del rublo russo.

 

Come riportato da Renovatio 21, lo Stato turco proibisce perfino l’accesso all’ufficio di statistica. La classe media turca sta venendo disintegrata sotto i colpi dell’inflazione fuori controllo. La lira turca è crollata e vi sono proteste anti-Erdogan, che però non hanno portato finora da nessuna parte.

 

L’incubo dell’inflazione potrebbe tentare alcuni governi, tra cui quello italiano, a proporre dei lockdown inflattivi: clausura del Paese fino a che i prezzi non si normalizzano, come gli economisti hanno osservato essere accaduto durante i lockdown pandemici.

 

Il problema principale, tuttavia, potrebbe essere rappresentato dal grano, la cui fornitura chiaramente è in pericolo a causa della guerra nel cosiddetto «granaio d’Europa». Una settimana fa, alla borsa di Chicago il prezzo del grano è aumentato del 20% in un solo giorno.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’ambasciatore brasiliano all’ONU ha dichiarato che le sanzioni alla Russia potrebbero portare alla fame nel mondo.

 

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