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Libero dopo lo sciopero della fame: gli israeliani rilasciano prigioniero palestinese

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Le autorità israeliane hanno liberato domenica un importante prigioniero palestinese, due settimane dopo aver concluso un accordo di rilascio che ha posto fine alla sua maratona di 131 giorni di sciopero della fame. Lo riporta il Washington Post.

 

Il 32enne Kayed Fasfous era rimasto in un ospedale israeliano dalla fine del suo sciopero il 23 novembre.

 

Egli costituisce simbolicamente il capo di sei scioperanti della fame che protestavano contro la politica israeliana di «detenzione amministrativa», che consente ai sospetti di essere detenuti a tempo indeterminato senza accusa. Secondo Addameer, un gruppo palestinese per i diritti dei prigionieri, circa 500 dei 4.600 palestinesi detenuti da Israele sono detenuti in detenzione amministrativa.

 

Una maratona di 131 giorni di sciopero della fame

Israele afferma che la politica è necessaria per tenere sotto chiave i sospetti pericolosi senza rivelare informazioni sensibili che potrebbero esporre fonti preziose.

 

Palestinesi e gruppi per i diritti affermano che la pratica nega il diritto a un giusto processo, consentendo a Israele di tenere prigionieri per mesi o addirittura anni senza vedere le prove contro di loro. «La legge è raramente applicata agli israeliani» scrive il WaPo.

 

Il Palestinian Prisoner Club, un gruppo che rappresenta gli ex e gli attuali prigionieri palestinesi, domenica pomeriggio ha confermato che Fasfous era tornato a casa nella Cisgiordania occupata attraverso un posto di blocco militare vicino alla città meridionale di Hebron.

 

Video online mostrano l’ex prigioniero su una sedia a rotelle che celebra il suo ritorno nella sua città natale del sud di Dura prima di essere portato in un ospedale nella città di Ramallah in Cisgiordania.

 

 

La difficile situazione dei sei scioperanti della fame ha innescato manifestazioni di solidarietà in tutta la Cisgiordania occupata da Israele ea Gaza a novembre, aumentando la pressione su Israele affinché rilasci i detenuti.

 

Almeno quattro degli altri cinque scioperanti della fame da allora hanno posto fine alle loro proteste dopo aver raggiunto accordi simili con le autorità israeliane. Dovrebbero essere rilasciati nei prossimi mesi.

 

Gli scioperi della fame sono comuni tra i prigionieri palestinesi e hanno contribuito a ottenere numerose concessioni da parte delle autorità israeliane.

 

La natura di questi scioperi varia da individui che protestano contro la detenzione a gruppi che chiedono il miglioramento delle condizioni delle celle.

 

Uno sciopero della fame contro il Green Pass è stato effettuato anche da un gruppo di pompieri veronesi il mese scorso.

 

Un’importante radice di questa pratica di protesta nel XX secolo fu senza dubbio il satyagraha di Mohandas Karamchand Gandhi, a cui Renovatio 21 ha dedicato un recente articolo.

 

 

 

 

Immagine screenshot da YouTube

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