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L’ex capo della CIA Brennan afferma di essere “imbarazzato” dall’essere un “maschio bianco”

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L’ex direttore della CIA John Brennan ha rivelato la sua vergogna per essere un maschio bianco su MSNBC.

 

Durante un’intervista di lunedì alla trasmissione Deadline, Brennan ha affermato che il suo status di maschio bianco lo ha messo in imbarazzo perché i repubblicani bianchi non chiamano «insurrezione» la rivolta del Campidoglio del 6 gennaio.

 

«Per il punto di Claire, sono sempre più imbarazzato di essere un maschio bianco in questi giorni, con quello che vedo dire altri maschi bianchi», ha detto Brennan alla conduttrice Nicole Wallace, che ha riso in risposta.

 

«Sono sempre più imbarazzato di essere un maschio bianco in questi giorni, con quello che vedo dire agli altri maschi bianchi»

«Mostra solo che, con pochissime eccezioni, come Mitt Romney, Liz Chenny, Adam Kinzinger, ci sono così pochi repubblicani al Congresso che apprezzano la verità, l’onestà e l’integrità. E così continueranno a incendiare il paese, come ha fatto Donald Trump».

 

«Il fatto che questo abbia così tante implicazioni per il pubblico americano e per i membri del Congresso, ancora una volta, come ha detto Claire, è solo una disgustosa dimostrazione di politica vile che in realtà non dovrebbe avere posto negli Stati Uniti nel 2021», ha aggiunto.

 

Parlando di politica vile, vale la pena notare che Brennan ha mentito al Congresso sul fatto che la CIA avesse sorvegliato il Senato nel 2014 mentre stavano rivedendo i metodi di tortura dell’agenzia.

 

Brennan, ex capostazione CIA a Ryadh, è nemico di Trump sin dalla prima ora. Di estrazione irish catholic, è stato detto che è segretamente convertito all’Islam wahabita, cioè la variante estrema dell’Islam dei Saud.

Brennan, ex capostazione CIA a Ryadh, è nemico di Trump sin dalla prima ora. Di estrazione irish catholic, è stato detto che è segretamente convertito all’Islam wahabita, cioè la variante estrema dell’Islam dei Saud

 

È stato direttore della CIA dal 2013 sino al 20 gennaio 2017, il giorno di insediamento alla Casa Bianca di Donald J. Trump. Brennan ha dichiarato che il presidente era «paranoico» e «ciarlatano», che vive in un «costante travisamento dei fatti». Su Twitter, e su lunghe interviste a giornali come il New York Times,  si è lasciato andare a incredibili tirate contro il suo presidente: «Quando si scoprirà l’intera portata della tua venalità, turpitudine morale e corruzione politica, prenderai il tuo posto giusto come demagogo caduto in disordine nella pattumiera di storia».

 

Trump gli revocò all’epoca  la cleareance (l’accesso) a determinati materiali.

 

Brennan va ricordato come l’uomo chiave del programma di morte via drone intrapreso dagli USA durante l’era Obama, di cui disse, con una faccia tosta senza precedenti, che non avevano provocato «una singola morte collaterale» quando invece a morire sotto le bombe degli UAV sono state decine e decine di persone, bambini compresi

Il suo ruolo viscido nel tentativo di coprire gli orrendi abusi della CIA nelle extraordinary rendition è ben raccontato nel film del 2019 The Report

 

Brennan va ricordato altresì per il suo ruolo nel programma di tortura realizzato nella lotta al terrorismo da parte degli USA. Il suo ruolo viscido nel tentativo di coprire gli orrendi abusi della CIA nelle extraordinary rendition è ben raccontato nel film del 2019 The Report.

 

Ora ritiene che i veri terroristi siano in casa, in particolare i «estremisti religiosi, autoritari, fascisti, bigotti, razzisti e nativisti» nonché i «libertari» (che hanno un loro legittimo partito politico): in pratica quelli che crede essere i sostenitori di Trump.

 

 

 

 

 

Immagine di Gage Skidmore via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)

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