Epidemie

L’Europa sta preparando un trattato sulle pandemie. E il green pass eterno per dominare le vostre vite

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L’Unione Europea sta pianificando di avviare negoziati su una nuova iniziativa per la prevenzione delle pandemie.

 

Si parla di un nuovo trattato che potrebbe introdurre un divieto graduale sui mercati della fauna selvatica e premi per i Paesi che segnalano nuovi virus o varianti, secondo un anonimo funzionario dell’UE  che ha parlato con l’agenzia Reuters.

 

Un incontro per i colloqui iniziali dovrebbe essersi tenuto oggi mercoledì 9 settembre. I funzionari mirano a produrre una prima bozza dell’accordo entro agosto.

 

Le prossime discussioni richiederanno la presenza di delegati di sei grandi Paesi nelle principali regioni del mondo, tra cui Giappone, Brasile, Egitto, Thailandia, Sud Africa e UE, che sarà rappresentata da un delegato dei Paesi Bassi.

Si parla di un nuovo trattato che potrebbe introdurre un divieto graduale sui mercati della fauna selvatica e premi per i Paesi che segnalano nuovi virus o varianti

 

L’iniziativa riguardante la chiusura dei wet market sorprende – e fa un po’ sorridere. Perché non è che in Europa vi siano tanti bazar dove si trovano pipistrelli e pangolini vivi. E soprattutto perché l’ipotesi dell’origine del coronavirus al mercato di Wuhan – non troppo distante da uno dei laboratori di virologia – oramai ha perso terreno. E il wet market di Wuhano, ad ogni modo, è stato raso al suolo dalle autorità cinesi quasi subito (chi sa perché, alzi la mano).

 

È pure interessante l’altra iniziativa proposta, quella che prevede incentivi per chi segnala nuovi virus o varianti, con l’obiettivo di evitare insabbiamenti e garantire la tempestiva prevenzione della proliferazione delle malattie. Secondo il funzionario dell’UE citato da Reuters, potrebbero garantire l’accesso a farmaci e vaccini, oltre ad altre misure di supporto per i Paesi che rilevano e condividono nuove informazioni su possibili focolai.

 

Apparentemente, i funzionari dell’UE hanno anche in programma di introdurre obblighi giuridicamente vincolanti per segnalare focolai di virus. Tuttavia, non passa loro per la testa neanche per sogno che questo meccanismo possa essere abusato, magari da un Paesino-Pierino che grida al lupo senza che poi il lupo ci sia.

 

Secondo quanto detto a Reuters, nella proposta sarebbe previsto i Paesi potrebbero anche negoziare una revisione delle norme sanitarie globali e modifiche ai regolamenti sanitari internazionali, una serie di linee guida per prevenire la diffusione di malattie infettive.

Apparentemente, i funzionari dell’UE hanno anche in programma di introdurre obblighi giuridicamente vincolanti per segnalare focolai di virus

 

Se le parti raggiungeranno un accordo, la nuova iniziativa sulla prevenzione della pandemia dovrebbe essere completata entro maggio 2024. Bruxelles ha proposto l’avvio dei negoziati sulla nuova iniziativa di prevenzione della pandemia sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2021.

 

Tuttavia, da allora l’UE ha lottato per ottenere l’approvazione di altri grandi Paesi, in particolare Brasile, India e Stati Uniti, che volevano che l’accordo fosse non vincolante.

 

È stato rivelato di recente che il green pass europeo sarà attivo fino al 2023, grazie ad una proroga della Commissione. Il cui presidente, ricordiamo così en passant, è sposata con un signore attivo nell’ambito dell’industria della terapia genica. Come noto, i messaggi tra la Von der Leyen e Albert Bourla, CEO Pfizer, non sono ancora stati resi pubblici dalla Commissione, che ha rifiutato la pubblicazione nonostante le richieste.

 

Come riportato da Renovatio 21, il sistema del green pass europeo, basato sulla tecnologia blockchain, è partito ben prima della pandemia. Sul suo impianto correrà la moneta elettronica della UE, l’euro digitale già annunciato dalla BCE e prossimo al lancio.

 

A breve il sistema del green pass potrebbe servire per il pagamento delle tasse, per esempio scorporando l’IVA al pagamento e inviandola direttamente al fisco.

 

La realtà è che tramite il sistema del green pass ogni forma di sorveglianza è possibile, e tramite l’euro digitale – «denaro programmabile» – ogni forma di controllo è realizzata. Con la piena accettazione del cittadino sinceramente democratico, europeista e triplovaccinato.

Quindi, la prossima pandemia, scappata magari da qualche esperimento Gain of Function, troverà gli eurosudditi preparatissimi: il loro danaro, contenuto nel wallet digitale del green pass, potrà essere speso solo nei luoghi stabiliti dal potere costituito e per acquistare quello che è deciso o per non acquistare nulla di nulla, perché il denaro programmabile si può spegnere del tutto

 

Quindi, la prossima pandemia, scappata magari da qualche esperimento Gain of Function, troverà gli eurosudditi preparatissimi: il loro danaro, contenuto nel wallet digitale del green pass, potrà essere speso solo nei luoghi stabiliti dal potere costituito (per esempio, il supermercato a 200 metri da casa, non quello a 500) e per acquistare quello che è deciso dal potere costituito (la pasta e il pollo sì, i libri e il salmone no) o per non acquistare nulla di nulla, perché il denaro programmabile si può, ovviamente, spegnere del tutto.

 

Anche le multe, per essere usciti di casa quando non potevate, per aver violato il coprifuoco, per esservi spostati nonostante l’emergenza (magari messa in combo con quella climatica…) verranno prelevate direttamente dal vostro portafogli digitale, cioè dal vostro green pass.

 

Non dovrete fare nulla: il sistema si prenderà da solo la mora che ritiene gli si deva. Vi lasceranno il potere di protestare la multa? Magarì sì, ma dopo. Perché lo stato di diritto è oramai rovesciato.

 

Siete colpevoli fino a prova contraria. Questo il green pass ve lo certifica ogni giorno.

 

 

 

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