L’Europa sta commettendo un suicidio energetico: parla il capo del colosso russo del petrolio Rosneft

Igor Sechin, il capo del colosso petrolifero russo Rosneft, ha commentato le sanzioni e la politica verde al Forum economico internazionale di San Pietroburgo (SPIEF).

Sechin ha affermato che «l’Europa sta commettendo un suicidio energetico imponendo sanzioni alla Russia».

Gli Stati europei che hanno seguito questa politica, ha affermato il Sechin, «perdono la loro identità e il loro potere competitivo con gli Stati Uniti».

Il capo di Rosneft si riferisce probabilmente alle fantasie secondo cui il petrolio e il gas russi saranno sostituiti dal gas naturale liquefatto (GNL) statunitense, la cui infrastruttura richiederà anni per essere costruita.

Come riportato da Renovatio 21, l’Europa è letteralmente alla canna del gas – russo.

Nel frattempo, gli Stati europei, inclusa la Polonia, stanno incoraggiando i loro cittadini a raccogliere legna da bruciare al posto del petrolio e del gas russi, «forse nelle capanne di fango che presto saranno anche incoraggiati a costruire» ride EIRN.

Secondo un articolo del media governativo russo RT, Sechin ha anche affermato che le sanzioni hanno eliminato la «transizione verde», poiché i leader europei non ne hanno più bisogno per «manipolazione del mercato, poiché vengono applicati approcci più schietti e radicali».

La domanda sul suicidio energetico dell’Occidente è già stata posta su questo sito da un articolo dell’analista americano William Engdahl pubblicato ben prima della guerra in Ucraina, «Perché i Paesi NATO stanno facendo un harakiri energetico?».

Le radici del suicidio energetico, dice l’autore, sono molto più profonde, e si sono rese visibili con il COVID.

«Senza l’isteria da paura del COVID non permetteremmo mai all’Agenda verde di arrivare così lontano che le nostre stesse reti elettriche sono sull’orlo del blackout e le nostre economie sull’orlo del collasso».

«L’obiettivo finale sia della pandemia dell’OMS che dell’Agenda verde è una marcia verso il distopico Great Reset di Schwab dell’intera economia mondiale a vantaggio di una dittatura aziendale da parte di una manciata di società globali come BlackRock o Google-Alphabet».