Militaria
L’esercito britannico vuole reclutare soldati autistici
L’esercito britannico potrebbe rivedere le sue politiche di reclutamento per consentirgli di accedere a un bacino più ampio di persone, comprese quelle che soffrono di determinate condizioni neurologiche, ha dichiarato al Financial Times il deputato Andrew Murrison.
Murrison, che ricopre il ruolo di sottosegretario di Stato parlamentare per la Difesa, i veterani e le famiglie di servizio, ha sostenuto che un allargamento delle politiche di arruolamento contribuirebbe a fornire alle forze armate professionisti qualificati in mezzo a carenze croniche di personale, spiegando che «ci sono punti critici in cui le cose sono piuttosto serie» e aggiungendo che l’esercito britannico dovrebbe adottare un approccio più «flessibile» verso l’assunzione di nuovo personale militare.
Il deputato britannico ha quindi affermato che con le forze armate che pongono sempre più enfasi sulla guerra informatica, dovrebbero iniziare a «gettare la rete in modo più ampio» per assumere persone «neurodiverse».
Secondo Murrison, mentre il personale con dislessia e disprassia presta già servizio nell’esercito britannico, la porta dovrebbe ora essere aperta ai candidati con autismo, Asperger e Disturbo da deficit di attenzione/iperattività (ADHD), che sono individui che possono possedere abilità e attributi che altri non hanno, sostiene il deputato.
Il Murrison ha quindi suggerito di consentire al personale più anziano di continuare a prestare servizio più a lungo, in quanto non vi è «alcuna barriera filosofica sul motivo per cui non potremmo pensare di estendere l’età del pensionamento.»
A giugno, un’analisi commissionata dal governo ha rivelato che l’esercito britannico non riusciva ad attrarre reclute tecnologicamente qualificate.
Anche il vice comandante supremo alleato della NATO per l’Europa, il generale Tim Radford, il mese scorso ha avvertito che Londra potrebbe cessare di essere una grande potenza all’interno del blocco guidato dagli Stati Uniti poiché il suo esercito è «troppo piccolo».
Parlando al Daily Telegraph, il comandante ha sottolineato che la moderna tecnologia su cui la Gran Bretagna punta non può sostituire del tutto le forze armate tradizionali.
Il mese scorso, un sondaggio del personale militare britannico condotto tra settembre 2022 e febbraio 2023 ha indicato che solo il 42% delle truppe era soddisfatto della vita di servizio. Tra le principali lamentele evidenziate dal sondaggio c’erano le cattive condizioni abitative e i bassi salari.
Commentando lo stato delle cose nell’esercito britannico, il segretario alla Difesa Ben Wallace ha riconosciuto a gennaio che era «svuotato e sottofinanziato».
Come riportato da Renovatio 21, l’esercito di sua maestà negli scorsi mesi ha visto emergere numeri che suggeriscono una situazione di dimissioni di massa; più grave ancora, è emerso che molti soldati si servono del Banco alimentare.
Tre anni fa era stato detto che unità di élite dell’esercito di Londra nonché il GHCQ – il centro per la guerra informatica – erano impegnati a spiare e combattere i «militanti no-vax» e le campagne antivacciniste.
Il morale delle truppe britanniche non deve essere al massimo: anni fa risultò che anche l’esercito di Albione stava approntando robot-soldati per ridurre il personale di 10.000 unità nell’ambito di una revisione militare, mentre mesi fa una potente orgia in una caserma di paracadutisti fu severamente punita dai superiori.
L’uso professionale in determinati ambiti di persone con autismo è un’idea che circola da tempo, e che interessava lo stesso Jeffrey Epstein, che aveva coinvolto le Isole Vergini americane in un progetto per cercare ragazzi con l’Asperger per impiegarli in una sua startup di analisi genetica.
Immagine di pubblico dominio CC0 via Flickr.