Pensiero

Leccatori di citofoni NATO

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Che viviamo in un era che glorifica la perversione lo avete capito tutti, e non fateci dire di più, perché la cosa praticamente già non è più legale.

 

La questione è che in superficie affiorano oscene parafilie di cui non avevamo contezza. Molti non conoscevano, ad esempio, il radicamento della scena dei sadomasochisti (che chiamano S&M).

 

Quando nel 2002 saltò fuori che Jack McGeorge, uno degli ispettori mandati dall’ONU in Iraq, era un convinto sadomasochista, mi posi la domanda: scusate, ma se è sadico, potrebbe avere la tendenza di infliggere dolori al popolo iracheno?

 

Se è masochista, potrebbe arrecare un danno al suo stesso Paese? Se è una combo delle due… cosa può succedere?

 

Abbiamo visto in Iraq cosa è successo, ed in effetti è un mix delle due cose, tuttavia non siamo sicuri sia dipeso proprio dal signor ispettore S&M, ma rileva come  il sadomasochismo avesse iniziato il suo percorso nella finestra di Overton. In un episodio della serie americana Billions, intitolato appunto Overton Window, il protagonista, candidato alle elezioni per il procuratore generale di New York, ricattato da una cricca che conosce il suo segreto, decide di fare outing e dichiarare all’elettorato di essere un sadomasochista. Viene eletto.

 

Ci sono cose possibilmente ancora più oscure: l’oggettofilia, ad esempio. Ci sono gruppi di persone che hanno «rapporti» con le automobili, il maggiolino Volkswagen, per esempio, ma anche le Porsche. In un film recente intitolato Titane, una fanciulla ha un rapporto con un’auto e ne rimane incinta. Non possiamo dire che si tratti di pura nicchia: la pellicola ha vinto al Festival di Cannes 2021 con grande scorno del cinematografaro della piddocrazia Nanni Moretti.

 

Insomma: le perversioni diventano mainstream, anche quelle che non sapevate bene esistessero.

 

È così che ci si può imbattere nella più bizzarra delle parafilie emerse nella maledizione del mondo moderno: il leccamento di citofoni.

 

A Salinas, in California, nella notte di capodanno 2019 la famiglia Dungan ha fatto una scoperta agghiacciante. Un uomo, nottetempo, si era posizionato sull’uscio della loro casa. L’uomo, un 33enne di origine ispanica, sembrava voler rubare le luci di Natale, o volersi appisolare nell’androne. Invece, d’un tratto, ha attaccato a fare una cosa incredibile, spaventosa.

 

Nel buio della notte, l’uomo inizia a leccare il citofono dei Dungan. Secondo alcune testate, lo avrebbe fatto per 3 ore di seguito, secondo altre solo per qualche minuto.

 

La telecamera di sorveglianza ha ripreso tutto.

 

 

Il signor Dungan, quando ha visionato il filmato il mattino dopo, non credeva ai suoi occhi: mai vista una cosa del genere. La polizia ha fatto lo stesso commento.

 

L’incidente ha attirato l’attenzione di tutti gli USA e ha rapidamente ispirato l’hashtag #doorbelllicker («leccatore di campanelli») su Twitter.

 

Ma non finisce qui.

 

In Florida, dall’altra parte del continente, è stato visto un altro leccatore di citofoni. Anche qui, notte fonda. Un personaggio improbabile, che in mano pare avere un elenco del telefono. D’un tratto, si mette a leccare senza pietà il campanello di una povera casa.

 

 

Insomma, quello del leccamento dei citofoni è un trend serio. Una perversione sottovalutata, che, improvvisamente, sta prendendo quota in quest’era di dissoluzione patente.

 

Ci dobbiamo porre qualche domanda.

 

Perché lo fanno?

 

Nella loro psiche, cosa sta a significare la saliva sul campanello altrui?

 

Possesso?

 

Sottomissione?

 

Desiderio sessuale?

 

Volontà di contatto?

 

Non ne abbiamo idea. Nessuno, con probabilità, ne ha. Neanche loro.

 

Vi parliamo di questo fenomeno perché crediamo sia utile per capire il fenomeno di perversione più vasta che ci sta investendo, e che sta minacciando la nostra esistenza quotidiana come il futuro dell’intera Civiltà umana (e non scherziamo): il leccaggio infinito di politica e media rispetto all’Ucraina, e cioè alla NATO e alla sua guerra alla Russia.

 

Innanzitutto: si tratta per forza di una perversione. Perché, pur danneggiando patentemente i propri interessi (bollette alle stelle, fabbriche chiuse, catena alimentare in bilico) e la propria decenza, questi stanno continuando a dare addosso alla Russia e a Putin con ogni balla, e arma, possibile.

 

Ad un certo punto, la propaganda si stinge in pura astrazione libidinale.

 

Il Corriere pubblica un libro intitolato Zelensky nella mente di un eroe. (Della mente del doppiatore dell’orsetto Paddington, delle sostanze che la abitano e delle sue angosce svasticate, ne abbiamo parlato anche noi in realtà)

 

Abbiamo sentito con le nostre orecchie membri di Fratelli d’Italia (l’opposizione, in teoria) dire in TV che fermare Putin potrebbe non bastare, perché chiaramente dopo il Donbass e la Crimea potrebbe volere molto di più, aggredire senza fine tutto e tutti, espandersi come nemmeno Gengis Khane.

 

Abbiamo visto partiti pacifisti e sedicenti democratici votare e spedire armi ai nazisti, sapendo pure che oltre a questi finiranno anche ai criminali e ai terroristi.

 

Abbiamo visto tutti i politici USA versare 40 miliardi (quaranta!) al Paese che fino a pochi mesi fa descrivevamo come inguaribilmente corrotto.

 

Abbiamo visto ministri tedeschi paventare, a causa del disastro energetico, rivolte nel loro Paese, senza però che facciano anche solo un centimetro di retromarcia nelle sanzioni a Mosca.

 

Ora, lo capisce anche il lettore: è chiaro che non è più propaganda, è pura perversione.

 

È un lavoro da leccatori di citofoni NATO.

 

Cosa possano ottenere, mostrandosi anche in video in simili oscenità, non ci è chiaro.

 

Sperano in un premio?

 

Forse no. Forse la faccenda è, appunto, patologica. Lo fanno perché lo sentono dentro, è come una pulsione impellente: il citofono NATO va leccato, per ore e ore, per 104 giorni e più.

 

Sì, siamo dalle parti dei sadomasochisti, quelli che nei film si fanno picchiare con una palla in bocca, e obbediscono a qualsiasi ordine impartito loro da chi, per contratto, ha potere su di essi.

 

La bava non deve fermarsi mai, bisogna continuare a dare di lingua sul campanello, senza requie.

 

Ecco i racconti agiografici dei nazisti Azov: leggono Kant, hanno mogli innamorate cui mandano lettere che Abelardo-Eloisa levatevi, sono veri patrioti. Slurp, slurp.

 

Ecco che la lingua batte sulle balle sulle stragi, il missile con su scritto «bambini», i martiri dell’Isola dei Serpenti, il fantasma di Kiev, i 30 mila soldati russi uccisi dagli invincibili ucraini, il teatro di Mariupol’, Mariana la ragazza morta assieme al suo bambino, etc.

 

Ecco che la lingua batte fino a che non spariscono i crimini di guerra ucraini, spariscono i vecchi articoli sugli ucronazisti, spariscono (perché vengono trucidati in pieno giorno dai loro connazionali) i negoziatori della prima ora.

 

Ecco che la lingua batte sulla lista dei Putinversteher, neologismo tedesco coniato per la bisogna dai kapò della stampa italiana.

 

Ecco che la lingua batte sulla blacklist degli «influencer» stilata, a quanto dice il primo quotidiano del nostro Paese, dai Servizi Segreti e passata ai nostri parlamentari preposti al loro controllo..

 

Non fermarti, lingua gloriosa, continua.

 

Cosa sperano? Che il citofono che stanno leccando senza pietà, ad una certa, gracchierà loro un grazie? Aprirà loro la porta?

 

Una cosa sappiamo: mentre leccano in estasi, fuori dall’androne si prepara una guerra totale.

 

Lo temiamo davvero, ci stiamo pensando nelle ultime ora.

 

Se leccano così duro, è perché si prepara qualcosa, e qualche vertice ne sarà informato.

 

Se iniziano davvero con le liste di proscrizione – cioè l’anticamera del plotone di esecuzione, e mica per iperbole – è perché stanno preparando l’operazione di pulizia cognitiva che prepara la guerra: il dissidente, l’oppositore politico, allo scoppio del conflitto diventa traditore.

 

Chiedete alle migliaia di cittadini americani di origine giapponese piazzati nei campi di concentramento dopo Pearl Harbor.

 

Chiedete a Zelens’kyj che ha dissolto innumeri partiti e TV, arrestato capi di partiti di opposizione sperando di usarli in scambi di prigionieri con Putin.

 

A questo serve l’accelerazione in corso: a conformare l’opinione pubblica e i media ad una guerra che si fa inevitabile, perché Putin sta vincendo sotto ogni profilo possibile: militare (deve solo decidere dove fermarsi…), economico (il rublo record, le risorse energetiche e minerarie alle stelle, la filiera alimentare di mezzo mondo nelle sue mani), morale (con fette immense della popolazione, in Europa e in USA, che di fatto tifano per l’unico adulto nella stanza, Vladimir).

 

Quindi: stanno stringendo le maglie, perché si preparano ad entrare in Ucraina, o forse anche in Russia? Si preparano a vedere Taiwan, finalmente priva dello «scudo dei microchip» a causa del conflitto russo-ucraino, invasa dal potere traballante di Xi?

 

Stanno leccando il citofono NATO con una nuova intensità perché sanno che esso a breve emetterà ordini soldateschi, razionamenti, annunci di blackout?

 

Non possiamo sapere nemmeno questo. Quello che sappiamo, tuttavia, è quanto ci faccia schifo questa cosa.

 

Non dimentichiamolo: abbiamo visto, nel recente passato, veder leccato il citofono dei cinesi. Leccavano, anche di nascosto, anche con decreti notturni, il 5G pechinese. Leccavano i monopattini della Repubblica Popolare.

 

Insomma, i citofoni possono essere anche diversi, ma rimane lo spettacolo di una classe dirigente inguardabile nella sua indecenza, nelle sue pulsioni perverse fino all’inspiegabile, nella sua sottomissione rivoltante al padrone del vapore.

 

Questo, del resto, è ciò che significa essere una Nazione a sovranità limitata, ed averlo accettato, da decenni.

 

Questo è il contrario di ciò di cui ha bisogno una Nazione per vivere: il rispetto. Il potere di essere onorati della fiducia reciproca degli altri Paesi, e dei cittadini.

 

Rispetto – uvazhenie – è del resto il fulcro ideale, sin da subito, della politica di Putin.

 

Non è quindi un mistero che lo vogliano far fuori: perché vogliono un mondo di leccatori di citofoni.

 

Un mondo di esseri perversi e quindi manovrabili, poveri e quindi sottomessi. Senza casa e senza dignità.

 

Senza legge naturale, senza rispetto per la vita umana.

 

E se vi state chiedendo perché oramai siano così superficiali e così schifosi nei loro lavoretti di saliva, beh, dobbiamo ripetervelo: non stanno parlando a voi. Stanno parlando alla massa vaccina, sperando che compatta essa continuerà a leccare il citofono NATO mRNA.

 

Staremo a vedere. Intanto, vomitiamo.

 

 

Roberto Dal Bosco

 

 

 

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