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Leak: Facebook lavora su un dispositivo per leggere il tuo cervello

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Facebook potrebbe essere una delle ultime aziende che vorreste vi leggesse mente. Il problema è che il grande social media già ci sta provando.

 

In una riunione aziendale trapelata lo scorso martedì, il Chief Technology Officer di Facebook Mike Schroepfer ha evidenziato i recenti progressi nella tecnologia dell’interfaccia neurale dell’azienda, riporta BuzzFeed News.

L’obiettivo finale, apparentemente, non è raccogliere i nostri pensieri come un’altra forma di dati personali, ma piuttosto dare alle persone la capacità di controllare il software con i loro pensieri.

 

L’obiettivo finale, apparentemente, non è raccogliere i nostri pensieri come un’altra forma di dati personali, ma piuttosto dare alle persone la capacità di controllare il software con i loro pensieri.

 

Tuttavia, Schroepfer sembrava riconoscere che convincere le persone a utilizzare effettivamente la tecnologia potrebbe essere difficile, secondo l’audio della riunione trapelato acquisito da BuzzFeed.

 

«Dobbiamo costruire in modo responsabile per guadagnare la fiducia e il diritto di continuare a crescere», ha detto Schroepfer.

Facebook lavora da anni a questo sistema di lettura del cervello. La società ha annunciato i suoi piani per sviluppare un auricolare con interfaccia cervello-computer nel 2017 e nel settembre 2019 ha acquistato la startup di interfaccia neurale CTRL-Labs.

 

«È fondamentale che lo facciamo in modo che le persone in tutto il mondo ottengano tutte queste straordinarie tecnologie… senza subire gli svantaggi».

 

Facebook lavora da anni a questo sistema di lettura del cervello. La società ha annunciato i suoi piani per sviluppare un auricolare con interfaccia cervello-computer nel 2017 e nel settembre 2019 ha acquistato la startup di interfaccia neurale CTRL-Labs.

 

Sulla base dell’incontro trapelato, sembra che Facebook abbia fatto dei progressi verso il suo obiettivo, quindi, se si deve credere alla narrativa di Facebook, il sogno transumanista di inviare comandi a un computer solo pensandoci potrebbe presto diventare realtà.

 

Internet, si dice, è gratis, perché il prodotto sei tu: cioè i nostri dati personali, che valgono oro per i colossi dei Big Tech e Big Data con i loro algoritmi irresistibili.

Come sempre accade con la cibernetica, ciò che è utilizzato per controllare produce dati che possono essere usati per controllare a sua volta l’utente. Internet, si dice, è gratis, perché il prodotto sei tu: cioè i nostri dati personali, che valgono oro per i colossi dei Big Tech e Big Data con i loro algoritmi irresistibili.

 

Ora stiamo passando di livello: quello che diamo su internet (i nostri dati, i nostri gusti, etc.( è già un prospetto del nostro cervello, ma con una tecnologia di interfaccia neurale quello che daremo di noi sarebbe ancora più profondo, più immediato, veritiero, efficace, connesso all’into inviolabile della nostra persona, del nostro foro interiore..

 

Umanità terminale. Nel mondo di internet, il terminale non è il pc – il terminale è l’essere umano stesso.

Umanità terminale. Nel mondo di internet, il terminale non è il pc – il terminale è l’essere umano stesso.

 

 

 

 

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