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Le proteine spike sopprimono la risposta immunitaria naturale, dice un ricercatore

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Il motivo per cui così tanti individui vaccinati in Israele si stanno reinfettando con il virus COVID-19, può essere spiegato dall’accumulo di proteine spike nel corpo e dal loro effetto sul sistema immunitario, stando a quanto sostiene un’analisi di un ricercatore indipendente.

 

«La robusta risposta immunitaria generata dalla proteina spike può avere un costo letale», ha esordito Walter Chestnut, che ha tratto le sue conclusioni da uno studio scientifico sottoposto a revisione paritaria e da una conferenza informativa.

 

Citando un articolo del Journal of Bacteriology & Parasitology, il Chestnut ha sottolineato che «la proteina Spike ha effetti deleteri sulla telomerasi, compromettendone la sintesi. Con questa attività inibita, ci vuole tempo prima che compaia l’inevitabile esaurimento delle cellule immunitarie».

 

«La robusta risposta immunitaria generata dalla proteina spike può avere un costo letale»

In altre parole, la presenza delle proteine spike del COVID rallenta la capacità del corpo di ricostituire la sua funzione naturale del sistema immunitario.

 

«Questo potrebbe essere il caratteristico cavallo di Troia della proteina spike», ha scritto Chestnut.

 

 

«Qualunque risposta immunitaria di breve durata è un miraggio che sostituisce la capacità del sistema immunitario di ricostituirsi. Questo spiega ciò che stiamo osservando attualmente in Israele» continua il dottor Chestnut, come riporta Infowars.

 

«Infatti, tutti gli effetti a lungo termine dell’infezione da SARS-CoV-2 suggeriscono che la proteina spike può essere cronicamente presente in alcuni, sopprimendo continuamente la telomerasi».

 

«Stiamo fondamentalmente vedendo gli effetti della chemioterapia con la proteina spike. Ma in un modo davvero unico. Le cellule che si replicano rapidamente si stanno esaurendo»

«Stiamo fondamentalmente vedendo gli effetti della chemioterapia con la proteina spike. Ma in un modo davvero unico. Le cellule che si replicano rapidamente si stanno esaurendo», ha aggiunto. «Ulteriori iniezioni saranno quasi certamente letali».

 

Nonostante Israele sia stata una delle prime nazioni a correre con le «inoculazioni salvifiche» – arrivando all’80% della sua popolazione adulta vaccinata – i casi di COVID sono ancora in aumento, soprattutto tra i vaccinati stessi, tanto che persino il New York Times ha sollevato qualche dubbio al riguardo.

 

Evidentemente questi vaccini «funzionicchiano», usando un’espressione da virostar italica che occupa perennemente i «salotti buoni» della TV italiana. 

Ma Israele non si ferma e già si è portato avanti col lavoro inoculando ad alcuni suoi cittadini una terza dose con effetti non proprio positivi, come riportato da Renovatio21 pochi giorni fa.

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