Salute

Le mascherine possono aumentare i nati morti, la disfunzione testicolare e il declino cognitivo nei bambini: nuovo studio

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Un nuovo studio condotto da ricercatori tedeschi ha concluso che le mascherine possono causare avvelenamento da anidride carbonica se indossate anche per brevi periodi e possono aver contribuito in modo significativo alla morte in utero se indossate da donne incinte, nonché alla disfunzione testicolare e al declino cognitivo nei bambini, tra gli altri problemi distruttivi della salute umana. Lo riporta il quotidiano britannico Daily Mail.

 

La ricerca, pubblicata sulla rivista Heliyon, comprende una revisione di 43 studi precedentemente pubblicati su esposizione a CO2, uso della mascherina e la gravidanza.

 

Lo studio rileva che anche l’esposizione a breve termine a concentrazioni di CO2 fino allo 0,3% ha causato danni cerebrali, aumento dell’ansia e compromissione della memoria sia nei ratti in gravidanza che nei topi giovani utilizzati nella ricerca.

 

In un altro esperimento, quando topi maschi sono stati esposti al 2,5% di CO2 per quattro ore, le cellule testicolari e lo sperma sono stati distrutti. La quantità equivalente per gli esseri umani sarebbe dello 0,5% di CO2 nello stesso periodo di tempo.

 

Ancora un altro esperimento ha scoperto che nati morti e malformazioni congenite si sono verificati in ratte gravide esposte a solo il 3% di CO2, che sarebbe pari allo 0,8% per gli esseri umani.

 

Lo studio indica anche una ricerca secondo cui solo cinque minuti di utilizzo della maschera hanno portato a un aumento dei livelli di CO2 tra l’1,4% e il 3,2%.

 

Mentre notano che la revisione fornisce solo «prove circostanziali», i ricercatori sembrano alludere ad un  aumento dei bambini nati morti  durante la pandemia, con le mascherine che potrebbero aver contribuito.

 

Ricercatori svedesi avevano precedentemente scoperto che il tasso di nati morti è aumentato da sette per 1000 nati a 21 per 1000 nati dopo la pandemia, mentre un importante ospedale del Regno Unito ha visto un aumento di quattro volte del suo tasso di nati morti.

 

«Esistono prove circostanziali che l’uso popolare della mascherina possa essere correlato alle attuali osservazioni di un aumento significativo dal 28% al 33% dei nati morti in tutto il mondo», affermano i ricercatori tedeschi nelle conclusioni dello studio.

 

Notano inoltre che la ricerca indica «prestazioni verbali, motorie e cognitive complessive ridotte di due deviazioni standard complete nei punteggi nei bambini nati durante la pandemia».

 

I risultati coincidono con un rapporto pubblicato dalla UK Health Security Agency (UKHSA) che ha concluso che «non è possibile presentare alcuna prova» che dimostri che le mascherine chirurgiche proteggano le persone vulnerabili dal COVID.

 

Numerosi studi sono giunti alla stessa conclusione, tuttavia in varie situazioni, come negli ospedali italiani – o, ricordiamo per ischerzo ma fino ad un certo punto, nelle delegazioni cinesi nelle visite ufficiali al Cremlino.

 

Come riportato in questi lunghi mesi da Renovatio 21, vari specialisti hanno raccontato che la mascherina ha creato una generazione di bambini con problemi di linguaggio e di relazione.

 

È stato infatti provato che i bambini hanno difficoltà nel riconoscimento i volti a causa della mascherina ubiqua nel momento del loro cruciale sviluppo cognitivo.

 

È stato inoltre notato un aumento esponenziale di bambini che necessitano dell’aiuto della logopedia, in quanto le mascherine, coprendo la bocca, hanno impedito loro di guardare i labiali per imparare a parlare.

 

Rammentiamo cosa succedeva a chiunque – medici, normali cittadini, bambini, donne incinte – si rifiutasse di piazzarsi in faccia il segno soffocante dello Stato pandemico:  arresti e processi, prigionebotte, TSO, minacce di esclusioni perfino dal proprio conto in banca, violenze randomatiche gratuite, insulti pubblici, prepotenze perfino a mano armata, lager.

 

Ricordiamo come il sistema pandemico si fosse inventato pure un’etichetta infamante – «no mask» – per definire chi avrebbe preferito respirare l’aria senza un filtro che oggi perfino «la scienza» comincia a definire come problematico, ma che già allora sembrava danneggiare l’organismo umano, oltre che la propria libertà personale e la decenza umana che da millenni predilige interazioni a volto scoperto.

 

Ci chiediamo: di queste cose ci sarà mai una Commissione parlamentare di inchiesta che parlerà? Nell’attuale scenario politico, dove la falsa opposizione dei tempi della pandemia è ora al governo, dubitiamo assai che questo possa succedere.

 

 

 

 

 

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