Epidemie

Le lettere aperte degli scienziati non valgono nulla

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Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.

 

 

 

Alla fine di settembre un certo numero di scienziati ha scritto una lettera aperta agli ufficiali medici del Regno Unito esortandoli a mantenere la rotta nella soppressione del coronavirus in tutta la popolazione e a non fare affidamento sull’immunità di gregge.

 

«Questo è un errore, un argumentum ad populum, che implica che maggiore è il numero di scienziati che firmano, più valide sono le loro posizioni scientifiche»

Pochi giorni dopo, questo è stato seguito da una lettera aperta al primo ministro Boris Johnson da un diverso gruppo di scienziati che lo esortavano a non imporre un secondo blocco.

 

Enough already! Ne abbiamo già abbastanza di queste lettere aperte sul COVID-19, scrive il famoso epidemiologo di Stanford John PA Ioannidis in un blog di BMJ .

 

«Discutere questioni etiche e sociali è un diritto di ogni cittadino, compresi gli scienziati»,  scrive Ioannidis. «Un danno collaterale, tuttavia, è quando questi documenti mirano a dimostrare o confutare le posizioni scientifiche».

«Il conteggio dei voti è un metodo errato di inferenza scientifica. La scienza è piena di situazioni in cui le maggioranze veementi hanno credenze sbagliate»

 

Le posizioni scientifiche vengono dibattute sui social media, dove vengono distorte e travisate, e, «cosa più importante, le petizioni non possono e non devono essere utilizzate come mezzo per dimostrare che le posizioni dei firmatari sono scientificamente corrette».

 

«Come è stato osservato in precedenza, questo è un errore, un argumentum ad populum, che implica che maggiore è il numero di scienziati che firmano, più valide sono le loro posizioni scientifiche. Il conteggio dei voti è un metodo errato di inferenza scientifica. La scienza è piena di situazioni in cui le maggioranze veementi hanno credenze sbagliate».

 

«La verità scientifica non è una questione di fanatismo e non è decisa dalla maggior parte dei firmatari»

Ioannidis fornisce sette motivi per cui ritiene che le lettere aperte siano una cattiva idea e conclude: «La verità scientifica non è una questione di fanatismo e non è decisa dalla maggior parte dei firmatari».

 

 

 

 

Michael Cook

Direttore di di BioEdge

 

 

 

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