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Le forze ucraine si preparano al contrattacco vicino ad Bakhmut, afferma Prigozhin, fondatore della Wagner

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Il fondatore del gruppo Wagner sostiene che le forze ucraine cercano di negare tutte le conquiste ottenute dalle truppe russe a Bakhmut.

 

Le forze ucraine sembrano pronte a lanciare una controffensiva nelle vicinanze di Bakhmut, che i russi chiamano Artemovsk, ha affermato Evgenij Prigozhin, imprenditore russo e fondatore della società di private military contractor Wagner.

 

Come Prigozhin ha spiegato ai media martedì, le probabilità che le truppe ucraine si preparino per questo attacco sono «al cento per cento».

 

Secondo lui, l’imminente attacco verrebbe effettuato lungo quattro direzioni: due contingenti nemici attaccheranno probabilmente i fianchi delle forze russe, mentre altri due contingenti tenteranno di dividere in due le forze Wagner che operano in città.

 

«Hanno sicuramente intenzione di tagliare la forza della Wagner», ha detto Prigozhin, aggiungendo che le forze ucraine sperano quindi di annullare i guadagni della Wagner in Artemosvk.

 

Le sue rivelazioni arrivano tra i resoconti dei media che suggeriscono che il regime di Kiev abbia deciso di continuare a mantenere Bakhmut nonostante il fatto che la situazione per le truppe ucraine nella città stia diventando senza speranza.

 

Come scrive la testata russa Sputnik, mentre le forze ucraine continuano a cercare di mantenere la loro posizione nella cittadina, le forze russe, guidate dalle unità Wagner, hanno inflitto pesanti perdite alle truppe ucraine lì e attualmente minacciano di interrompere completamente le poche linee di rifornimento rimaste in città.

 

Il Gruppo Wagner è stato originariamente fondato nel 2014. Nell’ultimo anno, i suoi combattenti hanno preso parte a battaglie contro l’esercito ucraino nel Donbass. All’inizio di questo mese, il ministero della Difesa russo ha riconosciuto il ruolo di Wagner nella cattura della città chiave di Soledar.

 

Prigozhin, detto il «cuoco di Putin» per la sua prossimità con il presidente della Federazione Russa, era ritenuto dai fautori del Russiagate (ossia l’interferenza politica russa per le elezioni presidenziali USA 2016 la supposta collusione tra Mosca e Trump, poi dimostratasi una enorme fake news) come l’uomo dietro il famigerato Internet Research Agency di San Pietroburgo, ente da cui – secondo la vulgata del Partito Democratico USA – sarebbe partita una campagna psicagogica sull’elettorato americano via social media.

 

A inizio mese Prigozhin aveva dichiarato, in un videomessaggio diretto al presidente ucraino Zelens’kyj, che la Wagner aveva completamente circondato la città chiave di Bakhmut. Il video chiedeva di far cessare i combattimenti per salvare i combattenti ucraini: due ragazzi molto giovani e un vecchio venivano fatti parlare nel filmato per chiedere di poter tornare a casa.

 

 

Pochi giorni fa aveva lanciato un ulteriore video di sfida a Zelens’kyj all’interno di un caccia da combattimento Su-24 in volo sopra Bakhmut.

 

«Vladimir Sanych [Zelens’kyj]. Siamo atterrati. Abbiamo bombardato Bakhmut. Domani siederò su un MiG-29. Se ne hai il desiderio, ci incontreremo nel cielo. Se vinci, prendi Artemovsk. In caso contrario, andiamo al Dnepr».

 

 

Nei social russi era apparso mesi fa un video di Prigozhin che visita alcuni prigionieri di guerra ucraini per la fine dell’anno, portando loro dei mandarini. «Sono slavi come noi», dice il capo della Wagner, che poi stringe le mani ai soldati di Kiev (che si alzano tutti in piedi pur senza sapere chi sia) e fa loro gli auguri, ricevendo in cambio ringraziamenti.

 

 

La libertà con cui il Prigozhin scrive alle testate giornalistiche non è nuova. Interpellato dal New York Times, che aveva fatto un enorme reportage sulle attività minerarie russe in Sudan, aveva mandato una lettera a suo modo gustosissima.

 

«In una vistosa offerta per il sostegno dei sudanesi, il signor Prigozhin ha donato 198 tonnellate di cibo ai sudanesi poveri l’anno scorso durante il mese festivo del Ramadan. “Un regalo da Evgenij Prigozhin”, si leggeva sui pacchetti di riso, zucchero e lenticchie, sotto uno slogan che ricordava gli abissi della Guerra Fredda: “Dalla Russia con amore”» scriveva il New York Times, cercando di descrivere come le società russe di Prigozhin si stessero comprando il favore dei locali.

 

Nella sua risposta scritta al NYT, che confermava la donazione, il Prigozhin diceva che lo aveva fatto per volere di una donna sudanese con la quale aveva «rapporti amichevoli, camerateschi, di lavoro e sessuali».

 

Recentemente il capo di Wagner ha dichiarato che nel futuro prossimo «YouTube sarà chiusa e quelli che continuano ad usarla saranno puniti».

 

 

 

 

Immagine da Telegram

 

 

 

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