Persecuzioni

Le forze israeliane uccidono due donne cristiane nella parrocchia di Gaza e distruggono il convento di Madre Teresa

Pubblicato

il

Il Patriarcato latino di Gerusalemme ha annunciato che l’esercito israeliano ha sparato e ucciso cattolici innocenti in una parrocchia di Gaza mentre usando un carro armato per distruggere il Convento delle Suore di Madre Teresa (Missionarie della Carità).

 

In una dichiarazione pubblicata su Twitter intorno alle 14:00 di ieri sabato 16 dicembre, ora solare orientale, il Patriarcato ha riferito che una donna di nome Nahida e sua figlia Samar sono state uccise da un cecchino delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) mentre si trovavano nella proprietà della parrocchia della Sacra Famiglia, che si trova nella città di Gaza.

 

Sostieni Renovatio 21

«L’una è stata uccisa mentre cercava di portare in salvo l’altra», si legge nella dichiarazione del Patriarcato. «Altre sette persone sono state colpite da colpi di arma da fuoco e ferite mentre cercavano di proteggere altre persone all’interno del complesso della chiesa. Non è stato dato alcun avvertimento, non è stata fornita alcuna notifica. Sono stati fucilati a sangue freddo all’interno dei locali della Parrocchia, dove non ci sono belligeranti».

 

Il Patriarcato ha anche spiegato che questa mattina l’IDF ha «distrutto» il generatore e le risorse di carburante del Convento. Più di 50 persone bisognose risiedono nella casa, che secondo il Patriarcato è stata designata come luogo di culto all’inizio del conflitto.

 

«La casa è stata danneggiata dalla conseguente esplosione e dal massiccio incendio. Altri due razzi, lanciati da un carro armato dell’IDF, hanno preso di mira lo stesso convento e hanno reso la casa inabitabile. Le 54 persone disabili sono attualmente sfollate e senza accesso ai respiratori di cui alcuni di loro hanno bisogno per sopravvivere».

 

Altre tre persone sono rimaste ferite venerdì sera all’interno del complesso della chiesa a causa dei pesanti bombardamenti. Anche i pannelli solari e i serbatoi dell’acqua sono stati distrutti, si legge nel comunicato.

 

Il capo del Patriarcato latino, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, ha più volte invocato alla pace in cambio di ostaggi israeliani per fermare il conflitto, offrendosi lui stesso come ostaggio nello scambio.

 

In precedenza il cardinale aveva affermato che «solo ponendo fine a decenni di occupazione» avrà inizio un «serio» processo di pace.

 

«Una cosa orribile, stiamo tutti malissimo» ha dichiarato al telefono ad AsiaNews padre Ibrahim Faltas, Discreto della Custodia francescana e direttore delle scuole cristiane di Terra Santa, che ha confermato l’uccisione delle due donne cristiane nel complesso della parrocchia latina della Sacra Famiglia a Gaza, la cui unica «colpa» era di «stare attraversando la strada». Entrambe, infatti, volevano recarsi dall’altro lato per andare nell’edificio delle suore «e sono state colpite e uccise».

 

«Una follia nel contesto di una situazione terribile, di persone che non hanno più un tetto, vivono in un convento e sono prese di mira» senza colpa. «Così ci apprestiamo a vivere il Natale» dichiara il sacerdote.

 

«Testimoni riferiscono che i militari israeliani avrebbero attaccato per la presenza – sebbene la notizia sia palesemente infondata – di un mezzo spara-razzi all’interno della parrocchia, che si trova nel quartiere di Zeitoun a Gaza City» scrive AsiaNews. «La parrocchia resta sotto attacco, con i cecchini che aprono il fuoco sulle persone presenti nell’area in una escalation di violenza e terrore che si sta abbattendo tanto a nord, quanto a sud della Striscia ormai travolta dal conflitto».

 

«In precedenza, nella notte, l’esercito israeliano aveva colpito con pesanti bombardamenti nella zona circostante, provocando forte panico fra le centinaia di persone accolte all’interno sin dall’inizio dell’offensiva militare in risposta all’attacco di Hamas del 7 ottobre» continua il sito del PIME. «Fonti locali riferiscono che la parrocchia è tuttora sotto attacco e, a dispetto dell’intervento del patriarcato latino di Gerusalemme, i militari non sarebbero intenzionati a interrompere le operazioni».

 

«I soldati all’interno del compound della parrocchia latina a Gaza starebbero aprendo il fuoco contro i civili, prendendo di mira persone in fuga e disarmate. La comunità è in preda al panico, in particolare fra i più piccoli e le persone anziane sulle oltre 700 persone da due mesi ospitate all’interno. In questo periodo critico, la parrocchia latina ha aiutato anche famiglie musulmane condividendo non solo le sofferenze, ma anche i pochi aiuti disponibili».

 

Per i cristiani di Gaza è un Natale di sangue.

Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21

SOSTIENI RENOVATIO 21



Immagine di Palestinian News & Information Agency (Wafa) in contract with APAimages via Wikimedia pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 3.0 Unported

 

 

 

Più popolari

Exit mobile version