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Le accuse di mons. Viganò contro i cardinali del Conclave

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L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha rilasciato sul social X alcune dichiarazione sui cardinali del Conclave in partenza tra quattro giorni.

 

Viganò, facendo nome e cognome, muove delle accuse pesanti a vari porporati molto noti.

 

Con la Sede Vacante, il potere è in mano a due «personaggi», spiega Viganò, «il sostituto della Segreteria di Stato Edgard Peña Parra – i cui crimini ho ampiamente denunciato – e il Cardinale Camerlengo Kevin Farrell».

 

Secondo il monsignore, il cardinale Farrell «proviene dai Legionari di Cristo, la congregazione religiosa che fu al centro di un gravissimo scandalo legato agli abusi sessuali e ai crimini del suo fondatore, padre Marcial Maciel».

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Di qui l’accusa diretta: «Farrell era responsabile della gestione delle sue ingenti risorse finanziarie, e naturalmente non si accorse delle aberranti deviazioni di Maciel… Anche per questo preferì nascondere questo lato oscuro del suo passato con i Legionari di Cristo, e proprio per questi suoi “meriti” e per la sua contiguità con Maciel, Farrell fu scelto da Theodore McCarrick come suo stretto collaboratore».

 

Secondo Viganò, il defunto cardinale McCarrick «lo nominò suo Ausiliare a Washington, dove visse per sei anni nello stesso appartamento dell’allora Arcivescovo. Anche allora non si accorse di nulla… McCarrick gli affidò la gestione finanziaria della Fondazione Papale fondata proprio nel 1988, quando il Vaticano usciva con le ossa rotte dall’affare Marcinkus e dallo scandalo del Banco Ambrosiano».

 

«Dopo soli due anni, nel 1990, la Fondazione Papale raccoglieva 215 milioni di dollari: una somma considerevole per i conti disastrosi della Santa Sede, per comprare silenzi e sollecitare promozioni. Questa capacità di raccolta fondi di McCarrick gli valse l’intoccabilità da parte del Vaticano fin dai tempi di Giovanni Paolo II. Nel 2007 Farrell viene promosso alla sede di Dallas; nel 2016 viene trasferito a Roma, come prefetto del superdicastero per i laici, la famiglia e la vita; nel 2019 viene nominato Camerlengo di Santa Romana Chiesa (…)».

 

Quindi parte l’accusa del già nunzio apostolico in USA contro l’attuale camerlengo: «Farrell conosce tutti i complici dei crimini di McCarrick e può manovrare il Conclave» dice Viganò, aggiungendo che lo scandalo che rappresenta – soprattutto per le vittime di McCarrick e per i cattolici americani – devono essere denunciati al fine di indurlo a rinunciare alle sue prerogative di Camerlengo e di membro elettivo del Conclave, seguendo l’esempio del Cardinale di Edimburgo, Keith O’Brien, che dopo aver denunciato la sua indegnità si è ritirato volontariamente dal Conclave del 2013».

 

Sempre su X, l’arcivescovo lombardo ne ha avute anche per un’altra figura di certa importanza per il Conclave, il cardinale neoeboraceno Timothy Dolan, che aveva postato sul social un messaggio dal suo luogo di soggiorno a Roma.

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«A sentire queste parole, si potrebbe pensare che Dolan sia una persona devota, persino profondamente spirituale» scrive Viganò. «Non posso dire di aver avuto la stessa impressione quando, nel 2017 » un giovane seminarista denunciò per molestie sessuali i suoi superiori «che agivano indisturbati, seguendo l’esempio del cardinale McCarrick, abusando di seminaristi e giovani sacerdoti. E pensare che fino al 2001 Dolan era stato Rettore del NAC… Qualche anno fa ho chiamato Dolan per ricordargli le sue responsabilità nei confronti di questo seminarista esemplare, affinché lo difendesse e facesse sì che i Superiori colpevoli fossero puniti».

 

«In risposta, Dolan ha riattaccato il telefono», racconta Viganò.

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