Gender
L’azione di Bergoglio è «essenzialmente “anticristica”»: parla mons. Viganò
L’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha affidato ad X una riflessione sulla nuova chiesa bergogliana, che sembra più vicina al peccato che al peccatore.
Monsignor Viganò scrive in risposta ad un post del corrispondente vaticano di LifeSiteNews Michael Haynes, che in un post su X dà conto dell’incontro di Bergoglio con «Fra’ Christian Matson’(…), una donna, vive come un eremita maschio. Ha subito un intervento chirurgico per cambiare sesso, è sostenuta dal vescovo Stowe e sostiene le persone trans nella vita religiosa della Chiesa».
Si tratta dell’ennesimo contatto esibito da Bergoglio con il transessualismo pragmatico, al punto che, come scritto Renovatio 21, non è difficile scorgervi dietro a questo punto un programma preciso.
«Nostro Signore frequentava i peccatori per convertirli: pensiamo alla Maddalena, che era un’adultera, o a Zaccheo, che era un esattore delle tasse per conto dell’Impero Romano. L’effetto della sola presenza del Signore converte queste anime, che abbandonano la via del peccato e si convertono a Lui. “Va’ e non peccare più”» scrive monsignore.
«ll Salvatore non dissimula la colpa, ma al contrario la indica come ostacolo alla salvezza e alla santità, e offre la Sua Grazia per cambiare vita e seguirLo. Perché è la salvezza dell’anima che il Signore vuole, non la normalizzazione del peccato. La battaglia contro il mondo, la carne e il diavolo si combatte e si vince anzitutto riconoscendo il nemico e armandosi per abbatterlo».
Nostro Signore frequentava i peccatori per convertirli: pensiamo alla Maddalena, che era un’adultera, o a Zaccheo, che era un esattore delle tasse per conto dell’Impero Romano. L’effetto della sola presenza del Signore converte queste anime, che abbandonano la via del peccato e… https://t.co/Z3AhkcBj0d
— Arcivescovo Carlo Maria Viganò (@CarloMVigano) November 13, 2024
«Le frequentazioni di Bergoglio sono l’esatto opposto» continua l’arcivescovo. «A lui non interessa la salvezza delle anime, che anzi incoraggia nel peccato e nel pubblico scandalo. La sua “simpatia” per gli operatori di iniquità è ostentata, così come è ostentata la sua avversione per chi serve fedelmente Nostro Signore».
«Bergoglio usurpa l’insegnamento e l’esempio di Nostro Signore, attribuendosi l’autorità di dire cosa è bene e cosa è male – prerogativa esclusiva di Dio. Egli non dice “Va’ e non peccare più”, ma “Dio ti ama come sei”. Ma non lo dice a tutti! Ci sono categorie di “peccatori” che devono cambiare: i rigidi, gli indietristi, i Cattolici che si oppongono all’apostasia».
«Per Bergoglio il peccato non è contro Dio, ma contro l’antidecalogo della “chiesa conciliare e sinodale” e contro l’Agenda Globalista: come tale è irremissibile. Dio può essere negato, offeso, bestemmiato, contraddetto; Bergoglio no».
«Questa menzogna, detta da uno che si spaccia per Papa, tradisce il mandato di Cristo e la fiducia dei fedeli, mostrando questo usurpatore per quello che è» conclude il prelato.
«È questo che rende l’azione di Bergoglio non solo fraudolenta, ma essenzialmente “anticristica”».
Iscriviti alla Newslettera di Renovatio 21