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L’avvocato Sydney Powell testimonierà contro Trump

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L’ex avvocato di Trump Sidney Powell ha raggiunto giovedì un patteggiamento con i pubblici ministeri della contea di Fulton nel caso di interferenza elettorale nello stato della Georgia contro l’ex presidente Donald Trump e 18 alleati politici.

 

Powell si è dichiarata colpevole di sei reati minori per aver cospirato per interferire con i doveri elettorali e ha accettato una condanna a sei anni di libertà vigilata e una multa di 6.000 dollari. Deve anche scrivere una lettera di scuse allo Stato e ai suoi residenti e testimoniare contro i suoi coimputati, compreso il suo ex cliente, il 45° presidente degli Stati Uniti Donald J. Trump.

 

Inizialmente era stata accusata di accesso illegale, manomissione e furto di dati dalle macchine per il voto a nella contea rurale di Coffee, in Georgia.

 

Nell’accusa, depositata in agosto, i pubblici ministeri sostenevano che Powell avesse collaborato con il suo coimputato, il garante della cauzione Scott Graham Hall, e con la società di informatica forense SullivanStrickler per copiare dati e software dalle macchine per il voto nella contea di Coffee e inviarli a un altro avvocato sul posto, facente parte di una squadra di sostenitori di Trump, per dimostrare che le elezioni erano state manipolate a favore di Biden. Hall il mese scorso si è dichiarato colpevole di cinque reati minori e ha accettato di testimoniare contro i suoi coimputati.

 

La selezione della giuria per il processo contro Powell e il collega avvocato Kenneth Chesebro avrebbe dovuto iniziare venerdì prima della data di inizio del processo lunedì. Ora si prevede che Chesebro sarà processato da solo, anche se secondo quanto riferito i pubblici ministeri stanno valutando la possibilità di offrire anche a lui un patteggiamento.

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Powell aveva affermato di avere la prova che è avvenuta una frode diffusa per garantire la vittoria del candidato democratico Joe Biden alle elezioni del 2020 e ha raccolto pubblicità con la sua promessa di «liberare il Kraken», una serie di documenti che, secondo lei, avrebbero dimostrato oltre ogni ombra di dubbio che la vittoria di Biden era illegittima.

 

L’avvocato aveva affermato che le macchine della utilizzate in Georgia e in molti altri Stati, sono state compromesse da attori stranieri che si sono impegnati in «riempimenti elettorali computerizzati» per ribaltare quegli stati a favore di Biden. Le prove erano state «rese praticamente invisibili» a causa della natura delle macchine, aveva detto la Powell.

 

Il procuratore distrettuale della contea di Fulton, Fani Willis, ha accusato Trump e i suoi associati ai sensi della legge RICO (Racketeer Influenced and Corrupt Organizations) – una legge utilizzata proprio dal procuratore Rudolph Giuliani contro le famiglie mafiose di Nuova York – accusandoli di cospirazione in una «impresa criminale» per ribaltare i risultati delle elezioni del 2020.

 

Si tratta della quarta serie di accuse mosse contro l’ex presidente. Tutti i 19 imputati inizialmente si sono dichiarati non colpevoli, e Hall e Powell sono gli unici due che finora hanno accettato il patteggiamento.

 

La Powell era stata l’avvocato del generale Michael Flynn, che aveva assistito vittoriosamente ad un processo. Come Mike Lindell, imprenditore del ramo cuscino ora divenuto crociato per la sicurezza elettorale, la Powell ha affrontato una causa di diffamazione da 1,3 miliardi di dollari intentata dal fornitore di tecnologia informatica elettorale dopo aver affermato che la società ha intenzionalmente truccato le sue macchine per influenzare l’esito delle elezioni.

 

Tre anni fa la Powell a una convention dei sostenitori di QAnon a Dallas aveva affermato senza mezzi termini che Trump dovrebbe essere reintegrato come presidente.

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Immagine di Gage Skidmore via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution-ShareAlike 2.0 Generic (CC BY-SA 2.0)

 

 

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