Sanità
L’avvento dei robot sanitari è inevitabile
Renovatio 21 traduce questo articolo di Bioedge.
L’inesorabile avvicinarsi dell’inverno demografico solleva molte domande, ma nessuna così importante quanto il modo in cui verranno curati gli anziani. A livello globale, il numero di persone con più di 65 anni salirà a 1,5 miliardi entro il 2050. A preoccupare sono soprattutto i giapponesi, a causa del calo della popolazione e del tasso di natalità. Entro il 2040, gli esperti stimano che mancheranno 690.000 operatori sanitari per gli anziani.
Chi colmerà il divario? O meglio, cosa? In Giappone, i «robot sanitari» sono una parte vitale della pianificazione anticipata per la prossima crisi.
Tuttavia, con costernazione dei pianificatori, le persone sembrano, nella migliore delle ipotesi, tiepide nell’affidare la loro fragile e anziana madre a un robot. Il perché, se lo chiedono i ricercatori giapponesi dell’Università di Chiba nel numero di gennaio 2024 di Archives of Gerontology and Geriatrics.
Per rispondere a questa domanda, hanno intervistato persone in tre Paesi, Giappone, Irlanda e Finlandia, per vedere se esistessero barriere interculturali all’accettazione.
Il professor Sayuri Suwa spiega che «oggi, nella società giapponese super anziana, sono stati sviluppati e commercializzati vari robot sanitari, comprese le telecamere di monitoraggio, per compensare la carenza di personale sanitario e per alleviare lo stress. Tuttavia, non ci sono discussioni tra gli utenti – anziani, assistenti familiari e personale sanitario – e gli sviluppatori in merito alla volontà di utilizzare robot di cura, alla tutela della privacy e all’uso appropriato delle informazioni personali associate all’uso dei robot di cura. Il desiderio di migliorare questa situazione e di promuovere un utilizzo appropriato dei robot sanitari al di fuori del Giappone è stato l’impulso per questa ricerca».
Il suo team ha scoperto che le preoccupazioni si concentravano attorno a quattro questioni in tutti i Paesi: acquisizione di informazioni personali, utilizzo delle informazioni personali per cure mediche e a lungo termine, uso secondario delle informazioni personali e partecipazione alla ricerca e allo sviluppo.
Il professor Suwa conclude che «dai nostri risultati, possiamo dedurre che l’implementazione sociale dei robot sanitari può essere promossa se sviluppatori e ricercatori incoraggiano i potenziali utenti a partecipare al processo di sviluppo, proposto sotto forma di un concetto di co-progettazione e co-produzione. Ci auguriamo che il processo di sviluppo dei robot sanitari venga migliorato per contribuire al benessere umano in una società globale che invecchia».
Michael Cook
Renovatio 21 offre questa traduzione per dare una informazione a 360º. Ricordiamo che non tutto ciò che viene pubblicato sul sito di Renovatio 21 corrisponde alle nostre posizioni.