Geopolitica

L’Australia si prepara alla guerra totale con la Cina

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Durante l’Anzac Day, (il Memorial Day Australiano-Nuova Zelanda, che cade il 25 aprile) Il ministro della Difesa Peter Dutton
ha paragonato la Cina e la Russia alla Germania nazista e al Giappone militarista negli anni ’30 e ha chiamato a prepararsi alla guerra:

 

«Siamo in un periodo molto simile a quello degli anni ’30 di oggi – questa è la sobria realtà dell’Intelligence che stiamo ricevendo (…) per prepararci alla pace dobbiamo prepararci alla guerra».

 

Quindi il Dutton ha parlato della formazione dell’esercito australiano e della cooperazione con gli Stati Uniti e gli inglesi per prepararsi alla guerra.

 

Lo zar dell’Asia del Consiglio di sicurezza nazionale degli Stati Uniti Kurt Campbell ha visitato le Isole Salomone il 22 aprile, a seguito di un accordo di sicurezza firmato tra le Isole Salomone e la Cina, che una dichiarazione della Casa Bianca ha descritto come una «preoccupazione significativa» e che gli Stati Uniti avrebbero «risposto di conseguenza» a qualsiasi «minaccia» cinese percepita.

 

Il premier australiano Morrison è andato oltre in occasione dell’Anzac Day:

 

«Questa è una preoccupazione condivisa, non solo con l’Australia, ma con i governi regionali, che lavorano insieme ai nostri partner in Nuova Zelanda e, naturalmente, negli Stati Uniti. Condivido la stessa linea rossa con gli Stati Uniti, quando si tratta di questi problemi».

 

Una nave militare cinese ha navigato vicino alla costa occidentale australiana, nelle acque territoriali, il 26 aprile, scatenando una nuova isteria.

 

Dutton ha dichiarato che si trattava di un «atto di aggressione». Morrison ha detto che questo semplice viaggio «evidenzia i tempi gravi in ​​cui ci troviamo e il motivo per cui stiamo lavorando con gli Stati Uniti e il Regno Unito per la difesa».

 

Come riportato da Renovatio 21, i venti di guerra tra l’Australia e la Cina (un cui giornali di governo ha definito la prima come una «gomma da masticare attaccata allo stivale cinese») creano tensioni globali, che interessano anche lo snodo fondamentale di Taiwan.

 

Tuttavia, è difficile non notare come l’Australia durante la pandemia sia divenuta, per ferocia della repressione, una Cina in miniatura, con campi di concentramento e violenze delle forze dell’ordine contro la popolazione privata di ogni diritto.

 

 

 

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