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L’assunzione di alcol in gravidanza potrebbe aver colpito un cittadino britannico su 5

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Un nuovo studio ha rilevato che nel Regno Unito un maggior numero di bambini rispetto a quello precedentemente ipotizzato potrebbe aver subito conseguenze dannose a causa dell’utilizzo di alcolici da parte delle loro madri durante la gravidanza.

Lo riporta la CNN.

 

La ricerca pubblicata due mesi fa rileva che fino al 17% dei bambini britannici potrebbe avere sintomi corrispondenti alla sindrome alcolico fetale, una serie di condizioni vitali causate dall’esposizione all’alcol nell’utero.

 

Fino al 17% dei bambini britannici potrebbe avere sintomi corrispondenti alla sindrome alcolico fetale

La FASD, conosciuta anche come sindrome feto-alcolica, può causare una varietà di ritardi di sviluppo e sintomi fisici, compresi dimensioni ridotte rispetto alla media del capo, paralisi cerebrale, difficoltà nell’apprendimento e autismo, secondo l’NHS.

 

Gli scienziati dell’Università di Bristol e dell’Università di Cardiff sono giunti a questa conclusione dopo aver valutato lo sviluppo di 13 495 bambini basandosi sui dati raccolti dallo studio dei bambini di Bristol degli anni Novanta, fondato su una popolazione campione specifica di donne incinte provenienti dalle città meridionali della Gran Bretagna la cui data presunta di parto era prevista tra il 1991 e il 1992.

La FASD, conosciuta anche come sindrome feto-alcolica, può causare una varietà di ritardi di sviluppo e sintomi fisici, compresi dimensioni ridotte rispetto alla media del capo, paralisi cerebrale, difficoltà nell’apprendimento e autismo

 

Lo studio dei bambini degli anni Novanta «aveva anche utilizzato una serie di misure complete come test fisici di crescita e valutazioni psicologiche» sui bambini, ha affermato alla CNN il capo ricerca Cheryl McQuire dell’Università di Bristol.

 

Il Regno Unito detiene il quarto livello più alto di utilizzo di alcol prenatale nel mondo e diverse stime del disturbo soltanto in Bretagna «sembrano un sotto-tipo di FASD, cioè quello con i sintomi facciali» ha dichiarato McQuire.

 

«Sappiamo che il consumo di alcol in questo paese è elevato, ma non sapevamo il numero potenziale di persone che hanno avuto sintomi legati alla FASD» ha aggiunto.

La FASD è anche considerata una disabilità relativamente nascosta poiché la maggior parte degli individui colpiti non mostra sintomi fisici.  Si pensa, infatti, che non sia totalmente diagnosticata in Gran Bretagna.

 

La ricerca ha scoperto che il consumo di alcol era comune tra le donne incinte; «il 79% ha riportato di consumare un po’ di alcol durante la gravidanza e il 25% ha affermato di consumare alcol a livelli alti (da festa)», ha sostenuto McQuire.

La ricerca ha scoperto che il consumo di alcol era comune tra le donne incinte; «il 79% ha riportato di consumare un po’ di alcol durante la gravidanza e il 25% ha affermato di consumare alcol a livelli alti

 

Mentre le misure di controllo dello studio non sono paragonabili a quelle delle diagnosi formali, ha affermato che i risultati mostrati dalla FASD sono molto più comuni nel Regno Unito rispetto a quello che si credeva.

 

«Se sbagliamo a diagnosticare la sindrome allora quegli individui che ne sono colpiti continueranno a non ricevere il supporto necessario e avranno un conseguente impatto su di loro e un più limitato servizio», ha precisato in una dichiarazione Raja Mukherjee, un medico che ha contribuito alla ricerca e che conduce una clinica di diagnosi sull’FASD.  «Questi risultati possono essere il primo passo per aiutarci a comprendere che nel Regno Unito non è più ormai una condizione che possiamo continuare a ignorare».

 

Il Servizio Britannico di Consulenza per donne in Gravidanza ha contestato i risultati dello studio, sostenendo che solo 223 delle 13 495 persone studiate hanno un quadro di dati completo, ha rilasciato l’associazione durante una conferenza stampa.

 

Ha anche avvertito che i risultati potrebbero causare «panico ingiustificato, soprattutto perché molte gravidanze non sono programmate e spiana la strada a interventi inappropriati e ingiustificati» come l’aborto.

I risultati potrebbero causare «panico ingiustificato, soprattutto perché molte gravidanze non sono programmate e spiana la strada a interventi inappropriati e ingiustificati» come l’aborto

 

Uno studio afferma che un bambino su 20 negli Stati Uniti abbia subito danni a causa dell’ assunzione di alcol nell’utero.

 

Alcuni ricercatori hanno apprezzato lo studio, ma altri hanno messo in dubbio il suo uso come esempio per mostrare quanto la condizione sia comune nel Regno Unito.

 

«Considererei questa ricerca di alta qualità se fosse riconosciuta da una fonte autorevole», ha dichiarato Christopher Steer, del Royal College of Pediatrics e Child Health.  «La percentuale del 17% è sorprendentemente alta, molto di più rispetto alle indicazioni precedenti indirette che indicavano un livello compreso tra il 2-5%».

Uno studio afferma che un bambino su 20 negli Stati Uniti abbia subito danni a causa dell’ assunzione di alcol nell’utero

 

«Questa ricerca fornisce alcune informazioni potenzialmente molto utili relative alla FASD, ma non ritengo che possa dirci nulla di così rilevante su quanto queste condizioni siano comuni nel Regno Unito», ha affermato Kevin McConway, professore emerito di statistica applicata all’Open University di Londra.

 

«I ricercatori hanno utilizzato uno strumento di controllo che avevano sviluppato, il quale ha classificato tra il 6% e il 17% dei 13 500 bambini del loro studio come affetti da sintomi di FASD, secondo il metodo esatto che hanno utilizzato», ha spiegato.

 

Non bere alcol assolutamente, per mantenere al minimo i rischi per il bambino

McQuire ha affermato che i ricercatori non vogliono causare ansia alle donne incinte che erano state chiamate per studi di follow-up per chiarire ulteriormente il numero di persone con la FASD nel Regno Unito.  

 

Ha anche dichiarato che il miglior «aiuto possibile» è dato dai primi ufficiali medici del Regno Unito, che consigliano alle donne incinte, o che pensano di poterlo essere, di non bere alcol assolutamente, per mantenere al minimo i rischi per il bambino.

 

Afferma anche che il rischio di danneggiare il bambino è «probabilmente basso se la mamma ha assunto minime quantità di alcol prima di sapere di essere incinta o durante la gravidanza».

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