Persecuzioni

L’arcivescovo Cordileone: 48 donne cristiane sono state «giustiziate» in Siria a Pentecoste

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L’arcivescovo Salvatore Cordileone ha affermato che 48 donne cristiane sono state giustiziate in Siria durante la Pentecoste, secondo una fonte da lui citata.

 

Il 10 giugno, l’arcivescovo di San Francisco ha scritto su X: «Mi è giunta una notizia che non posso confermare personalmente, ma che proviene da una fonte di cui mi fido: alle 4 del mattino di Pentecoste, 48 donne cristiane sono state giustiziate in un sobborgo di Damasco. Che il Signore le riporti a casa. Che il loro sangue sia il seme della Chiesa. Che la comunità internazionale per i diritti umani si sollevi per protestare contro queste uccisioni».

 

Cordileone, recentemente nominato dal presidente Trump consigliere in un board sulla libertà religiosa, ha tuttavia cancellato il post poco dopo, pubblicando una sorta di rettifica.

 

«Non sono stato in grado di confermare le esecuzioni avvenute la domenica di Pentecoste. Potrebbe non essere vero, ma i cristiani in Siria si trovano davvero in una situazione disperata. (Ecco alcune informazioni utili fornite dall’arcivescovo Jacques Mourad in un’intervista del 2 giugno)».

 


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Dopo la caduta del regime di Assad e la presa del potere del paese da parte del leader islamista al-Jolani, la Siria si è trasformata da una dittatura che in genere garantiva la libertà religiosa in uno stato islamico che perseguita alawiti e cristiani.

 

Come riportato da Renovatio 21, omicidi, massacri, profanazioni, persecuzioni sono oramai materia comune nella nuova Siria. Testimonianze indicano che i cristiani siriani, che non sono pochi, dovranno ora seguire la sharia, la legge islamica che sarà inflitta dal regime islamista a tutta la popolazione.

 

Il mese scorso il nuovo pontefice Leone XIV ha esortato i cristiani mediorientali di «restare nelle loro terre natali». Non è chiaro però chi o cosa potrà proteggerli.

 

L’arcivescovo Carlo Maria Viganò a marzo ha dichiarato che «dagli USA deve partire l’azione per porre fine alle persecuzioni in Siria».

 

«Non possiamo rimanere in silenzio né inerti dinanzi al martirio dei nostri fratelli Cristiani» ha scritto Viganò. «Quelle scene di violenza disumana e crudeltà che vediamo accadere in terre remote potrebbero domani replicarsi nelle nostre Nazioni, che il tradimento di governanti corrotti ha fatto invadere da orde di fanatici maomettani in età militare, per imporre all’Europa la sostituzione etnica e la cancellazione definitiva della Civiltà cristiana».

 

«Esorto i Cattolici, in questi giorni della Santa Quaresima, a pregare, a digiunare e a fare penitenza per impetrare al Cielo protezione sui fedeli perseguitati e martirizzati in Siria, a Gaza e in molte altre parti del mondo» scriveva l’arcivescovo nei giorni prima della Pasqua. «Possa il loro esempio di eroica fermezza nella professione della vera Fede animare, prima che sia troppo tardi, un risveglio delle coscienze dei Cristiani e un ritorno a Dio, dal quale dipende la pace, la concordia e prosperità dei popoli».

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Immagine screenshot da YouTube

 

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