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L’app cinese TikTok promette di combattere la disinformazione nella UE

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Renovatio 21 pubblica questo articolo su gentile concessione di AsiaNews. Le opinioni degli articoli pubblicati non coincidono necessariamente con quelle di Renovatio 21.

 

 

L’impegno della compagnia cinese è in linea con un codice di condotta adottato dall’Unione europea. Nel mirino soprattutto le false informazioni sul conflitto in Ucraina, che però sono spesso amplificate da media governativi di Pechino. Tra i grandi, Twitter il peggior social media nella lotta alla disinformazione in Europa.

 

 

Il noto social media cinese TikTok ha promesso oggi di combattere la disinformazione sulla propria piattaforma, in linea con un codice di condotta adottato dall’Unione europea nei mesi scorsi.

 

Le autorità europee prestano molta attenzione al contrasto delle notizie false, soprattutto da media e soggetti controllati da Stati autoritari. In un rapporto pubblicato questo mese dalla sezione UE responsabile della lotta alla disinformazione, Cina e Russia sono identificate come le due primarie «fonti straniere di manipolazione informativa e interferenza».

 

Tra l’altro, media e account social legati al governo cinese «hanno amplificato selezionate teorie cospirative favorevoli al Cremlino, come ad esempio su presunti biolaboratori Usa in Ucraina».

 

Presentando un rapporto interno sui progressi rispetto alla normativa europea sulla diffusione di false informazioni, TikTok ha ammesso che molto lavoro deve essere ancora fatto. La compagnia cinese (di proprietà del colosso ByteDance) ha annunciato che nei prossimi mesi rafforzerà gli strumenti per identificare i media sotto controllo statale e le azioni contro la disinformazione legata al conflitto in Ucraina.

 

Amplierà anche il suo programma europeo di controllo delle notizie (fact-checking), includendo più lingue e accrescendo il volume delle verifiche. I controlli comprendono inoltre le inserzioni pubblicitarie. Il social media ha dichiarato di aver rimosso negli ultimi sei mesi 191 annunci fatti da attori politici.

 

Tra i grandi della comunicazione web, TikTok non è quello peggio posizionato nella lotta alla disinformazione. Secondo la Commissione europea, in cima a questa speciale classifica si trova Twitter: oltre al social cinese, Google, Meta (Facebook) e Microsoft hanno fatto meglio della piattaforma da poco acquistata dal miliardario Elon Musk.

 

Come riportato però da Reuters, TikTok si aspetta ora maggiori controlli della UE sui propri contenuti online. Il passo è obbligatorio in base a recenti leggi dell’Unione, secondo cui gli accertamenti scattano quando una compagnia web supera i 45 milioni di utenti attivi.

 

Nel 2020 TikTok aveva dichiarato di avere più di 100 milioni di fruitori in Europa. In ambito UE violazioni delle regole sui contenuti web possono portare a multe pari al 6% del volume d’affari globale del soggetto sotto esame.

 

 

 

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Immagine screenshot da via Wikimedia

 

 

 

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