Lady Gaga è divenuta testimonial Pfizer

Lady Gaga è divenuta testimonial di un farmaco di Pfizer, la celebre casa farmaceutica del siero mRNA diffuso in gran parte dell’umanità.

La controversa cantante americana si è prestata per lo spot di un medicinale anti-emicrainia chiamato Nurtec, prodotto e distribuito dalla ditta del Viagra e del vaccino COVID.

«Fin dall’infanzia, ho affrontato il dolore dell’emicrania. Quando ho provato Nurtec ODT (rimegepant) 75 mg per la prima volta, non dimenticherò mai di aver desiderato di averlo trovato prima. Ecco perché sono orgogliosa di collaborare con Nurtec ODT. Siamo tutti nella stessa barca. Se sei pronto a parlare con un medico, chiedi di Nurtec ODT oggi», ha scritto Lady Gaga lo scorso martedì sulla sua pagina Instagram.

Notare la bellezza della fine dello spot, con l’elenco delle reazioni avverse lette dalla preziosa voce della cantante.

«Gli effetti collaterali più comuni sono nausea, indigestione, mal di stomaco».

«Parla ad un dottore di Nurtec ODT» raccomanda la Lady, e può farlo grazie al fatto che l’America, con l’eccezione della Nuova Zelanda, è l’unico Paese al mondo che consente la pubblicità dei farmaci da prescrizione.

Non tutto però sembra essere andato liscio.

I fan di Lady Gaga – che si fanno chiamare «little monsters» e sono in una certa parte omosessuali maschi – paiono non aver gradito la impudica marchetta a Big Pharma: la cantante avrebbe perso decine di migliaia di fan in seguito alla promozione della pillola Pfizer.

Lady Gaga – al secolo Stefani Germanotta – ricordiamo, è quella che si può definire una «icona gay» internazionale, e ben più decisa ad incarnare il ruolo di esempi precedenti come Madonna, Dalida, Mina etc.

Fu in veste di sacerdotessa LGBT che nel 2011, spalleggiata dall’ambasciata americana, la Germanotta planò a Roma – luogo che, non si sa per quanto, è ancora simbolicamente il centro della cristianità – per dare un mega concerto al Circo Massimo per il ciclico Gay Pride capitolino di giugno, ribattezzato per l’occasione Europride. La Gaga esaltò i suoi fan omofili cantando «Born this way» («Nato così»), una canzone che dovrebbe essere un manifesto per l’orgoglio omosessuale, ma che in realtà contraddice il dogma LGBT per cui il genere è fluido, mutevole, cangiante a piacere.

Tuttavia, il fine era suonare qualcosa di gay in faccia a papa Benedetto, affogando di lacrime di gioia e bava il pubblico omo che l’acclamava come una dea.

La cantante è stata spesso oggetto di scrutinio in rete. Dopo che gli speciali biscotti basati sull’album Chromatica della Gaga sono usciti nei negozi alla fine dell’anno scorso, la gente ha iniziato a notare un piccolo cuore all’interno di un cuore più grande, un simbolo designato dall’FBI come codice segreto usato dai pedofili, aveva riportato il sito Infowars.

I fan l’avevano seguita anche quando si era messa in testa di interpretare Patrizia Gucci nel film di Ridley Scott, che è, in realtà, crediamo, un bisogno della moglie Giannina Facio di digerire le sue memorie milanesi.

Renovatio 21 è stata attaccata dai fan della cantante anni fa, quando su Facebook – che allora, prima di ban e processi in tribunale, utilizzavamo – ci permettemmo di far notare che era giusto che all’inaugurazione della presidenza Biden l’inno nazionale della nuova America lo cantasse una figura finita in varie controversie blasfeme e schifiltose, amica di Marina Abramovich e pure non particolarmente avvenente.

Fummo bombardati da un attacco coordinato di persone mai sentite prima – ma con affari arcobalenati spesso ben visibili già nella foto di profilo – che ripetevano all’unisono una serie di parole tedesche, che una veloce ricerca ci portò a capire essere una canzone di Lady Gaga chiamata Scheiße, che nella lingua di Goethe significa «merda». Era il loro modo di insultarci, o forse di segnalarci una loro familiarità con la sostanza.

Fatto sta che stavolta pare essere troppo anche per loro: la marchetta bigfarmaceutica così spudorata nemmeno i «piccoli mostri» riescono ad accettarla.

Ma cosa si aspettavano?

Immagine screenshot da YouTube