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La «zona Trump»: Libano meridionale spopolato a favore di progetti finanziati dal Qatar e dall’Arabia Saudita

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I dettagli emergenti sulla proposta di una «zona economica Trump» nel sud del Libano dipingono uno scenario sempre più preoccupante per i residenti locali. Secondo notizie trapelate a inizio mese, il piano prevedrebbe lo spopolamento completo dell’area, il collocamento sotto controllo militare statunitense e l’autorizzazione per Israele a erigere basi permanenti in quelli che oggi sono villaggi e città libanesi.

 

Il progetto è emerso settimane fa, con gli Stati Uniti che lo presentano come un’iniziativa americana, mentre fonti israeliane lo attribuiscono a Tel Aviv. In sintesi, mira a sostituire i villaggi di confine con zone industriali gestite dal governo libanese, ma i contorni rivelano un approccio più drastico, scrive Antiwar.

 

Il piano contemplerebbe lo sgombero di almeno 27 villaggi lungo il confine tra Israele e Libano, da Naqoura a Marjayoun. Tra questi, Israele richiederebbe il via libera per installare installazioni militari permanenti in 14 ex insediamenti.

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In particolare, verrebbe prevista la distruzione totale di località come Odaisseh, Kfar Kela, Houla, Markaba e Ayta al-Shaab, mentre per siti come Khiam, Ramiya, Yaroun, Aitaroun, Alma al-Shaab, Al-Dhayra, Marwahin, Maroun El-Ras e Blida si profila un’occupazione militare israeliana.

 

Al centro del piano ci sarebbe la presenza di 1.500-2.000 soldati o contractor militari statunitensi nella «Trump Zone», incaricati di «rassicurare» i coloni israeliani nel nord di Israele. Non è specificato se si tratti di truppe regolari o personale privato, ma in entrambi i casi il Libano rinuncerebbe alla sovranità sull’intera area meridionale.

 

Sul fronte economico, l’iniziativa prevede la creazione di un’industria statale nel sud, che – secondo i funzionari USA – genererebbe posti di lavoro, pur impedendo a chiunque di risiedervi. Per finanziare il progetto, Washington  avrebbe sollecitato il sostegno dell’Arabia Saudita e del Qatar.

 

Sebbene il piano sia presentato principalmente come un modo per indebolire Hezbollah, la «Trump Zone» coinvolgerebbe lo spopolamento non solo di villaggi sciiti, ma anche di centri sunniti occidentali come al-Bustan e di località a maggioranza cristiana come Rmesh.

 

Il Libano, profondamente diviso tra sunniti, sciiti e cristiani, vedrebbe nessuna comunità risparmiata da queste misure.

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Immagine di pubblico dominio CC0 via Wikimedia

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