Terrorismo

La Zakharova avverte che le armi occidentali che affluiscono in Ucraina finiranno nelle mani dei terroristi in Europa

Pubblicato

il

I governi occidentali stanno inondando l’Ucraina di armi per prolungare il conflitto con la Russia e impedire una soluzione pacifica, ha accusato ieri la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova nella sua conferenza stampa.

 

Anche le ambasciate ucraine in altri Paesi continuano a reclutare mercenari di ogni tipo per viaggiare nelle zone di combattimento ucraine, ha aggiunto, sottolineando che ci sono circa 6.800 mercenari stranieri provenienti da 63 paesi che sono arrivati ​​in Ucraina dall’inizio dell’operazione militare speciale della Russia.

 

Per quanto riguarda la questione delle armi, Zakharova ha avvertito che i governi europei farebbero bene a ricordare cosa è successo dopo aver fornito armi a militanti «moderati» in Medio Oriente e Nord Africa – Siria e Iraq per esempio –per poi diventare vittime di attacchi da parte di terroristi che usano proprio quelle armi.

 

Sia gli Stati Uniti che la NATO hanno ammesso apertamente di non poter davvero tracciare le armi una volta consegnate in Ucraina.

 

Ricordando all’UE che ha già vissuto una situazione simile in precedenza, la portavoce degli Esteri russi ha chiesto esplicitamente: «può l’UE garantire che manterrà i suoi cittadini al sicuro dagli “istruttori” che hanno acquisito ancora più “esperienza” avendo trascorso un po’ di tempo in un luogo con centinaia di migliaia di armi leggere incontrollate che tornano a casa e le rivolgono contro i propri cittadini?».

 

Sia chiaro, ha affermato il portavoce. Sarà una situazione simile a quella avvenuta in Siria, dove le armi vendute all’opposizione «moderat»” sono state poi vendute in grandi quantità sul mercato nero e sono cadute nelle mani dei terroristi dell’ISIS; e sono stati gli Stati Uniti, la Francia, il Regno Unito, la Germania e l’Italia che hanno finito per combattere l’ISIS.

 

Ora, questo «circolo vizioso» inizierà di nuovo. Non c’è dubbio che le armi occidentali in Ucraina seguiranno lo stesso percorso: tutti i confini sono aperti, nessuno controlla l’affiliazione di quei rifugiati che attraversano i confini per vedere se qualcuno è affiliato a organizzazioni estremiste o un battaglione nazionalista, o addirittura controlla i tatuaggi identificativi.

 

Il risultato? Un gran numero di persone «che professano ideologia neonazista, nazista e nazionalista si stanno già infiltrando in Europa».

 

Si tratta di uno scenario più volte anticipato da Renovatio 21: la creazione di una area di «gestione della barbarie» in Ucraina, che giocoforza si spanderà in Europa, dove, grazie ai forti legami della diaspora ucraina (dalle badanti agli ucraini di II generazione) si sposteranno poi orde di veterani creando il caos, come è avvenuto in Italia negli anni Novanta per i reduci della Bosnia e in Algeria per i reduci dell’Afghanistan sovietico: in quest’ultimo caso, l’iniezione di violenza portò ad una guerra civile da centinaia di migliaia di morti.

 

Il destino che sta preparando l’Europa (l’Italia, soprattutto), regalando vagonate di armi alle bande neonaziste potrebbe essere una tragedia da fiumi di sangue: il nostro, e quello dei nostri figli.

 

 

 

 

Più popolari

Exit mobile version