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La voce divina della coscienza

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Il tema della coscienza è oggi più che una questione filosofica: è uno strumento di battaglia, un mezzo di sopravvivenza nella temperie della guerra biologica lanciataci contro. Renovatio 21 ha iniziato a strutturare organicamente un discorso giuridico al fine di aprire definitivamente la strada all’obiezione di coscienza in ambito vaccinale – un tema che in tutti questi anni è stato trascurato dai tanti avvocati che si sono interessati del tema.

 

Ma che cos’è la coscienza? Rifuggendo da spiegazioni filosofiche, scientifiche o non-ancora-scientifiche (l’idea interessante dell’informatico Federico Faggin per cui la coscienza sarebbe una proprietà intrinseca della materia), preferiamo rivolgerci alle spiegazioni che nei secoli ci hanno fornito gli uomini dello Spirito.

 

La coscienza è un giudice. Alcuni rifiutano di obbedire a questo giudice, altri lo corrompono, altri lo fanno morire

Renovatio 21 pubblica queste parole di San Claudio La Colombière (1641-1682) contenute nelle sue Riflessioni cristiane

 

 

 

La coscienza, per la gente perbene, è un amico che dà il piacere più vero e il bene più dolce. Soprattutto è di grande aiuto nelle avversità.

 

Perciò si dice: «Chi altri avrò per me in cielo? Fuori di te nulla bramo sulla terra» (Sal 73,25).

 

(…)

Questa voce divina formula parole interiori per esprimere le varie indicazioni e i diversi ordini che a Dio piace dare alla sua creatura. Ella è il collegamento che il Signore vuole avere con noi e il mezzo più abituale di cui si serve per toccare il nostro cuore ed aprire il suo

 

La coscienza è un giudice. Alcuni rifiutano di obbedire a questo giudice, altri lo corrompono, altri lo fanno morire.

 

Come la voce è stata data all’uomo per essere l’interprete dei suoi sentimenti e desideri, anche attraverso la coscienza Dio ci insegna come egli giudica ogni cosa e ciò che aspetta da ognuno di noi.

 

Questa voce divina formula parole interiori per esprimere le varie indicazioni e i diversi ordini che a Dio piace dare alla sua creatura. Ella è il collegamento che il Signore vuole avere con noi e il mezzo più abituale di cui si serve per toccare il nostro cuore ed aprire il suo.

 

(…)

Nulla di così chiaro per discernere il bene e il male, nulla di così fedele a mostrarcelo, nulla di così pressante per portarci ad abbracciare l’uno e fuggire l’altro

 

Nulla fa meglio vedere il desiderio ardente di Dio di condurre gli uomini alla somma felicità che la coscienza che ha loro data perché serva loro di guida.

 

Nulla di così chiaro per discernere il bene e il male, nulla di così fedele a mostrarcelo, nulla di così pressante per portarci ad abbracciare l’uno e fuggire l’altro. Ma se è un effetto del suo amore, questa coscienza ne è anche uno del suo zelo per la giustizia; poiché questa stessa coscienza che è così accurata a distoglierci dal male, è anche estremamente severa a punirci se lo commettiamo.

 

 

 

 

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