Geopolitica

La Svizzera ribadisce che non fornirà armi all’Ucraina

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La Confederazione Elvetica ripete ancora una volta che non intende fornire armi a Kiev per il conflitto con la Federazione Russa.

 

«Né durante la Prima Guerra Mondiale, né durante la Seconda, abbiamo esportato armi. Non esporteremo armi, non parteciperemo direttamente o indirettamente a un conflitto militare, né in termini di armi né in termini di truppe, né in Ucraina, né in Russia, né in qualsiasi altra parte del mondo», ha dichiarato il presidente svizzero Ignazio Cassis a 14 novembre a Parigi.

 

Parlando con la testata russa Sputnik a margine del Forum per la pace di Parigi, Cassis ha aggiunto che la sua Nazione è stata sottoposta a enormi pressioni su questo argomento.

 

La Svizzera era intervenuta a maggio per fermare la riesportazione in Ucraina di munizioni prodotte nella Confederazione. Tuttavia, visto l’allineamento di Berna con l’Occidente. due mesi fa il ministero degli Esteri russo aveva fatto sapere di non considerare più la Svizzera come neutrale.

 

Come riportato da Renovatio 21gli affari tra Berna e Mosca sembrano tuttavia aumentati, probabilmente per via di maneggi dell’export delle Nazioni che hanno attivato le stupide sanzioni che stanno uccidendo le loro stesse economie, penalizzando incredibilmente i loro stessi imprenditori.

 

Due mesi fa il consigliere federale delle finanze elvetico Ulrich «Ueli» Maurer aveva dichiarato che il conflitto in Ucraina potrebbe degenerare in una «guerra nucleare in Europa».

 

Recentemente un membro dell’Intelligence svizzera ha invitato a «non sottovalutare Putin» perché «farà quel che dice».

 

La Svizzera ha inoltre rifiutato la rivendicazione di Zelens’kyj sui beni russi confiscati.

 

Il Cassis si trova di fronte ad una fronda che monta nell’opinione pubblica, sempre più spaventata dalle prospettive di blackout energetico. In settembre il settimanale elvetico Weltwoche aveva pubblicato un editoriale del suo ultimo numero dal titolo poco lusinghiero: «Biden, Baerbock, Cassis und Co.: Werden wir eigentlich von Wahnsinnigen regiert?», cioè, tradotto dal tedesco, «Biden, Baerbock, Cassis and Co.: Siamo davvero governati da pazzi?».

 

 

Come riportato da Renovatio 21, il partito elvetico Unione Democratica di Centro (UDC) sta raccogliendo firme per indire un referendum sull’eventuale mantenimento dello status di neutralità storica della Svizzera, violato dall’adozione di sanzioni anti-russe.

 

 

 

 

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