Reazioni avverse

La Svezia sospende il vaccino Novavax per i minori di 30 anni

Pubblicato

il

La Folkhälsomyndigheten, cioè l’agenzia per la salute pubblica del Regno di Svezia, raccomanda che il vaccino COVID -19 a base proteica ​​Nuvaxovid – noto comunemente con il nome del produttore, Novavax – non venga somministrato a persone di età pari o inferiore a 30 anni. Lo riporta un comunicato pubblicato dal sito della stessa Folkhälsomyndigheten.

 

La decisione, scrive l’ente,  «è provvisoria e si applica dal 2 novembre 2022».

 

«Lo sfondo della decisione sono segnali di un aumento del rischio di infiammazione del muscolo cardiaco (miocardite) e pericardite (pericardite)» scrive le nota. «I dati provenienti dall’Australia indicano un aumento dell’incidenza, soprattutto nei giovani, in relazione alla vaccinazione con Nuvaxovid».

 

«La raccomandazione è formulata per motivi precauzionali e si applica fino a quando non ci saranno maggiori informazioni dagli studi in corso. Il vaccino può continuare a essere somministrato come vaccinazione primaria o dose di richiamo a soggetti di età pari o superiore a 31 anni».

 

L’agenzia poi tenta di rassicurare la popolazione: «stiamo seguendo da vicino la situazione e attendiamo ulteriori dati. Ma coloro che sono più giovani e recentemente vaccinati con Nuvaxovid non devono preoccuparsi».

 

«Il rischio è molto piccolo e puoi continuare con la dose successiva con un altro vaccino», garantisce Sören Andersson, capo dell’unità del programma di vaccinazione.

 

Il vaccino Nuvaxovid non è stato utilizzato in larga misura in Svezia. In totale, si tratterebbe di circa 7.000 dosi iniettate alla popolazione. L’attuale vaccino per la vaccinazione delle persone di età inferiore ai 31 anni è il Comirnaty, cioè il siero creato da Pfizer/BioNTech.

 

«Sia la miocardite che la pericardite spesso scompaiono da sole, senza causare problemi permanenti, ma i sintomi sospetti dovrebbero essere valutati da un medico, ad esempio, presso un centro sanitario o un pronto soccorso» aggiunge il comunicato stampa dell’autorità di Stoccolma. «Nei casi confermati possono essere necessari trattamenti medici e monitoraggio in ospedale».

 

Come riportato da Renovatio 21, un anno fa la Svezia aveva già bloccato il vaccino Moderna a causa sempre delle miocarditi; a ruota seguirano con la medesima proibizione Danimarca, Norvegia, Finlandia e pure l’Islanda, cioè l’arco scandinavo più esteso possibile.

 

Pochi mesi dopo Stoccolma aveva comunicato di non raccomandare i vaccini COVID ai bambini minori di 12 anno per assenza di «chiari benefici».

 

Riguardo al Novavax, tre mesi fa l’EMA, agenzia europea del Farmaco, ha affermato che il vaccino Novavax doveva riportare un avviso riguardante il rischio di infiammazione cardiaca. Children’s Health Defense ha riportato lo scorso luglio che i consulenti del CDC americano hanno raccomandato all’unanimità il vaccino COVID-19 di Novavax, nonostante nel vaccino sia contenuto tensioattivo polisorbato 80 problematico e un adiuvante nanoparticellare mai approvato prima chiamato Matrix-M.

 

Il Novavax è un vaccino proteico. Si tratta di una nuova tecnologia che utilizza nel siero una proteina coronavirus o un frammento proteico.

 

A inizio pandemia il Novavax pareva essere finito in un listone di programmi di vaccini in preparazione che non utilizzavano cellule di aborto umano. Nella sua produzione sarebbe usate cellule di insetto – nello specifico, di falena

 

Tuttavia, come riportato da Renovatio 21, abbiamo appreso che nei test al contrario sarebbe usata anche la linea cellulare di feto abortito HEK-293, sulla quale sono basati anche gli altri vaccini COVID in circolazione, compreso quello russo.

 

La stessa linea cellulare è stata utilizzata altresì da ricercatori canadesi e grandi farmaceutiche cinesi nello sviluppo dei seri anti SARS-nCoV-2.

 

Quanto alla Svezia, da cui viene pure parte di AstraZeneca, Big Pharma anglosvedese, è interessante notare come pure fuori dall’area del lockdown, è pienamente piombata in quella dell’mRNA NATO, nel quale ora oltre che de facto, con i deltoidi svedesi offerti in massa alla siringa genica occidentale, vuole entrare anche de jure, con la rinunzia alla neutralità e l’iscrizione al Patto Atlantico e la preparazione per la guerra con il vicino russo, dove i vaccini sono diversi e non obbligatori.

 

Tuttavia, tranquilli: Stoccolma dispone di un ente a cui molti devono ancora arrivare, l’«Agenzia per la difesa psicologica», che sostiene che la disinformazione talvolta può essere «fondamentalmente vera». Tipo quelli che vi disinformavano sugli stessi vaccini che il Regno, mesi dopo, miocarditi e morti dopo, sta vietando.

 

 

 

 

 

Più popolari

Exit mobile version