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La stampa britannica ammette problemi del personale militare ucraino, mentre Londra addestra soldati

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L’esercito da un milione di uomini che il ministro della Difesa ucraino Oleksyj Reznikov ha affermato sta nascendo (un’intervista del 10 luglio al Times di Londra) avrebbe il compito di espellere le forze russe dall’Ucraina meridionale.

 

Secondo alcuni, si tratta di un mero sogno, di un esercito fantasma, al meglio. Tale visione della situazione sta cominciando a penetrare anche nei media mainstream.

 

Il britannico Daily Mail ha riferito il 9 luglio delle difficoltà che l’esercito ucraino sta affrontando nel reclutare personale militare per mantenere il numero delle truppe in prima linea.

 

Gli uomini di età compresa tra i 18 ei 60 anni rischiano di essere convocati e molti stanno cercando di evitare di ricevere i documenti di leva per paura che sia un viaggio di sola andata.

 

Ciò è particolarmente visibile in video che circolano soprattutto sui canali russi, che mostrano reclutatori delle Forze ucraine faticare con i giovani che scappano, soprattutto nella regione della Transcarpazia, che è in certa parte di etnia ungherese.

 

 

In scene assurde, abbiamo visto ragazzi fuggire in motorino, reclutatori militari ucraini che vanno nelle piscine e nelle sale slot, le donne transcarpatiche andare dai reclutatori per impedire che arruolino i loro uomini.

 


I militari hanno cercato di imporre restrizioni ai movimenti di potenziali reclute, ma l’idea è stata abbandonata per ordine del presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj dopo un’ondata di rabbia popolare contro l’editto per la carne da cannone.

 

Ci sono preoccupazioni, riporta il Mail, sulle tattiche di reclutamento di Kiev, con quasi 1 milione di uomini già in uniforme (secondo i numeri di Reznikov), tra i timori che la vera portata delle perdite venga sottovalutata per tenere alto il morale.

 

L’Ucraina, afferma il quotidiano inglese, subisce 20.000 vittime al mese, sulla base delle ammissioni ufficiali di 200 uccisi in azione al giorno e altri 800 feriti.

 

Dalla fine di aprile, sempre secondo il Mail, diversi video sono stati pubblicati sui social media da soldati in prima linea che affermano di non avere la leadership, l’addestramento o l’equipaggiamento giusti e, in alcuni casi, si rifiutano di combattere.

 

Le descrizioni del giornale di questi video combaciano perfettamente con i rapporti quasi quotidiani del ministero della Difesa russo su unità ucraine che entrano in combattimento con poco o nessun addestramento, gruppi di soldati ucraini che si rifiutano di combattere e unità così devastate dalle perdite che non  sono più adatte al combattimento.

 

Anche il quotidiano londinese Guardian, goscista e filo-ucraino, ha pubblicato un reportage sui problemi militari dell’Ucraina, dove stima che le forze ucraine abbiano subito da 35.000 a 45.000 morti o feriti nei combattimenti nel Donbass negli ultimi tre mesi, con altri 7.200 dispersi.

 

Chiaramente il programma di addestramento degli ucraini che sta venendo ora fornito dalla Gran Bretagna – un training per attualmente 600 soldati ucraini – non potrà alcun modo tamponare la tragedia, strategica e umana, queste perdite.

 

Secondo alcuni, Londra ed altri Paesi NATO starebbero preparando questo numero limitato di truppe ucraine non alla guerra, ma alla guerriglia, istruendo le unità in tecniche partigiane da implementare in un quadro con lo Stato ucraino collassato e la Russia a controllare, direttamente o meno, l’intero territorio ora sotto il regime Zelens’kyj.

 

 

 

 

 

Immagine di 7th Army Training Command via Flickr pubblicata su licenza Creative Commons Attribution 2.0 Generic (CC BY 2.0)

 

 

 

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