Geopolitica

La sceneggiatura della guerra USA contro la Russia scritta dal RAND nel 2019

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Nel 2019, la RAND Corporation, un think tank di sviluppo bellico-strategico creato dal Pentagono, ha pubblicato un rapporto di 354 pagine intitolato «Extending Russia: Competing from Advantageous Ground».

 

È, di fatto, il copione della politica di confronto geopolitico contro la Russia, intesa a indebolire e minare la Russia come Stato.

 

In un articolo su Dissident Voice, il giornalista d’inchiesta Rick Sterling ha descritto come molte delle mosse previste dal documento per il confronto con la Russia, considerato dal documento un vero avversario degli USA, siano state realizzate.

 

«Piuttosto che “cercare di stare al passo” o cercare di migliorare gli Stati Uniti a livello nazionale o nelle relazioni internazionali, l’enfasi è sugli sforzi e sulle azioni per indebolire l’avversario designato, la Russia», scrive Sterling nell’articolo intitolato «Il rapporto Rand ha prescritto provocazioni statunitensi contro la Russia e prevedeva che la Russia avrebbe potuto reagire in Ucraina».

Ecco il copione della politica di confronto geopolitico contro la Russia, intesa a indebolire e minare la Russia come Stato

 

Il rapporto, continua lo Sterling, «rileva che la Russia ha ansie “radicate” per l’interferenza occidentale e il potenziale attacco militare. Queste ansie sono considerate una vulnerabilità da sfruttare. Non si fa menzione della causa delle ansie dei russi: sono stati invasi più volte e hanno avuto 27 milioni di morti nella seconda guerra mondiale».

 

Il reporter osserva che tra le provocazioni proposte nel rapporto ci sono i seguenti punti:

 

  • «Riposizionamento dei bombardieri entro un facile raggio d’azione dei principali obiettivi strategici russi»

 

  • «Distribuzione di armi nucleari tattiche aggiuntive in località europee e asiatiche»

 

  • «Aumento della posizione e della presenza delle forze navali statunitensi e alleate nelle aree operative della Russia (Mar Nero)»

 

  • «Tenere esercitazioni di guerra NATO ai confini della Russia»

 

  • «Ritiro dal Trattato sulle forze nucleari intermedie (INF)».

 

«Queste e molte altre provocazioni suggerite da Rand, infatti, sono state attuate», scrive lo Sterling.  «Ad esempio, la NATO ha condotto massicce esercitazioni di guerra soprannominate “Defender 2021” proprio fino al confine con la Russia. La NATO ha iniziato a “pattugliare” il Mar Nero e ad impegnarsi in provocatorie intrusioni nelle acque della Crimea. Gli Stati Uniti si sono ritirati dal Trattato INF».

 

Quello che fa il rapporto RAND, dice in seguito, è valutare i costi e i benefici di varie azioni statunitensi. «È considerato un “beneficio” se l’aumento dell’assistenza degli Stati Uniti all’Ucraina comporta la perdita di sangue e risorse russe. Speculando sulla possibilità della presenza di truppe russe in Ucraina, il rapporto suggerisce che potrebbe diventare “abbastanza controverso in patria, come è successo quando i sovietici hanno invaso l’Afghanistan”».

 

«Un accordo di pace che garantisse i diritti fondamentali a tutti gli ucraini e la neutralità dello stato nella rivalità delle grandi potenze, sarebbe vantaggioso per la maggior parte degli ucraini. Sono solo l’establishment della politica estera statunitense, compreso il complesso industriale dei media militari statunitensi e gli ultranazionalisti ucraini che sarebbero “svantaggiati”»

 

La pace, d’altra parte, dice Sterling, è considerata «svantaggiosa».

 

«Un accordo di pace che garantisse i diritti fondamentali a tutti gli ucraini e la neutralità dello stato nella rivalità delle grandi potenze, sarebbe vantaggioso per la maggior parte degli ucraini», scrive. «Sono solo l’establishment della politica estera statunitense, compreso il complesso industriale dei media militari statunitensi e gli ultranazionalisti ucraini che sarebbero “svantaggiati”».

 

Per comprendere ancora più in dettaglio la puntuale «chiaroveggenza» del documento RAND sull’accerchiamento della Russia è opportuno leggere il dettagliato articolo di William F. Engdahl pubblicato da Renovatio 21, «Il piano distruttivo dietro l’agenda di Biden per la Russia».

 

 

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