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La Russia molla Windows e dirige su Linux

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La Russia si separa dall’Occidente anche informaticamente. Il che significa che in Russia il sistema operativo Windows, fornito dalla Microsoft dell’oligarca globale Bill Gates potrebbe vedere tempi duri. Lo riporta il sito Red Hot Cyber.

 

Con lo scopo di sostenere lo sviluppo interno della Federazione Russa anche nella situazione delle sanzioni che colpiscono il Paese, il ministero dello Sviluppo Digitale sta varando un piano che consiste nel rivedere i requisiti per l’ammissione del software nazionale nel registro ufficiale. Secondo le proposte di modifica, il software deve dimostrare la sua compatibilità con almeno due sistemi operativi russi.

 

Per ottenere vantaggi nelle gare d’appalto pubbliche, i prodotti devono aderire alle nuove direttive del Ministero dell’Industria e del Commercio.

 

La notizia di questi sviluppi ha scatenato controversie tra gli attori del mercato informatico russo. Mentre taluni appoggiano le proposte, talaltri esprimono preoccupazioni riguardo all’aumento dei costi per gli sviluppatori e ai possibili inconvenienti per i consumatori che utilizzano Windows.

 

Tuttavia, c’è stata un’intesa sull’eccessiva tempestività del requisito di compatibilità con i processori.

 

Il Ministero dello Sviluppo Digitale mira ad implementare le nuove regolamentazioni entro quest’anno, ma la loro attuazione avverrà a partire dal 2024 in diverse fasi.

 

L’Associazione Russoft riporta che la percentuale di sviluppatori russi che creano applicazioni per Windows è in calo, attualmente rappresentando solo il 68% del totale. Nel frattempo, sta crescendo la popolarità di Linux: la quota di progetti sviluppati per questo sistema operativo è passata dal 49% dell’anno precedente al 61% nel 2022.

 

Nella Federazione Russa è molto popolare Astra Linux, una versione del sistema operativo implementato con l’aperta intenzione di rimpiazzare Windows e utilizzato dalle forze armate e dai servizi di Intelligence russi. Oltre all’esercito e alla polizia, ora viene fornito a istituzioni educative, sanitarie e ad altre istituzioni statali, nonché a giganti del settore come RZD, Gazprom, Rosatom e altri. Le versioni server di Astra Linux sono certificate per funzionare con le apparecchiature della cinese Huawei.

 

La compagnia Red Soft fa previsioni che entro il 2025 Windows potrebbe perdere la sua posizione dominante nel mercato aziendale russo a causa delle iniziative innovative del governo.

 

La Russia sembra intenzionata a sostenere il mercato tecnologico interno: lo si è visto non solo per la produzione di droni, che sono oramai, grandi o piccoli, i veri protagonisti del conflitto russo-ucraino, ma perfino riguardo la produzione di videogiochi.

 

Come riportato da Renovatio 21, tre mesi fa Putin aveva detto  agli sviluppatori di videogiochi russi che si sarebbe occupato della loro causa al vertice BRICS in Sud Africa.

 

Le dichiarazioni del presidente della Federazione Russa sono state fatte durante una fiera del settore a Mosca dove, i rappresentanti di diverse aziende videoludiche russe avevano lamentato il fatto che sebbene non ci siano barriere per i videogiochi cinesi in Russia, Pechino è stata riluttante a concedere licenze di importazione agli sviluppatori russi. Anche un piccolo numero di licenze, tra dieci e quindici, sarebbe una «boccata d’aria fresca», hanno detto gli sviluppatori al presidente.

 

«Lo inseriremo nei negoziati», ha promesso Putin. «Il mercato è colossale. Non solo in Cina, in tutti i Paesi BRICS. Ottimo».

 

A ridosso della dichiarazione, fu chiesto al presidente se giocasse con i videogiochi. «Gioco nei giorni feriali» rispose, non si sa con quanta ironia.

 

La gag, unita a precedenti discorsi fatti dal presidente nel 2022 (quando parlò del ruolo dei «buoni giochi» nello «sviluppo dell’intelletto») ha stimolato in rete accese discussioni sul fatto che Putin sia o meno un gamer.

 

I media russi hanno riferito a dicembre che il governo stava valutando la possibilità di investire fino a 50 miliardi di dollari nell’industria dei videogiochi per aiutare a supportare più sviluppatori e titoli.

 

L’idea di uscire da Windows, riflettendo, non dovrebbe essere solo nelle mente dei russi colpiti dalle sanzioni: colpiti da due anni di pandemia dominata da Bill Gates, anche gli occidentali, forse, dovrebbero cominciare a cercare seriamente alternative ai prodotti Microsoft.

 

Come è stato notato all’epoca: vuoi fidarti del vaccino anti-virus dell’unico sistema operativo perennemente infettato da virus?

 

Anche il rovescio, è vero: vuoi dare il tuo computer nelle mani di quello del vaccino mRNA, dei lockdown, dell’OMS, etc.?

 

 

 

 

 

Immagine di Denis Koshechkin via Wikimedia pubblicata su licenza GPL

 

 

 

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