Geopolitica

La Russia mette al bando una ONG finanziata da Soros

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L’ufficio del procuratore generale della Federazione Russa ha dichiarato che la ONG Transparency International non è gradita nel Paese.

 

L’ufficio del procuratore ha dichiarato che l’organizzazione, che ha sede a Berlino, sarebbe andata oltre il suo mandato e avrebbe interferito negli affari interni della Russia, riporta la testata russa RT.

 

«È stato stabilito che le attività di questa organizzazione vanno chiaramente oltre i suoi scopi e obiettivi dichiarati», ha affermato l’ufficio in una nota. «Formalmente agendo come un’organizzazione che combatte la corruzione in tutto il mondo, interferisce negli affari interni della Federazione Russa, il che rappresenta una minaccia per le fondamenta del suo ordine costituzionale e della sua sicurezza».

 

La sezione russa di Transparency International è stata dichiarata agente straniero nel 2015. La decisione di lunedì significa che i cittadini russi potrebbero rischiare il carcere se lavorano per l’organizzazione e sanzioni nel caso siano forniti aiuti finanziari o siano diffusi i suoi materiali.

 

Fondata nel 1993 da un gruppo che comprendeva ex funzionari della Banca Mondiale ed ex agenti dell’Intelligence statunitense, Transparency è meglio conosciuta per il suo «Indice di percezione della corruzione» (CPI) annuale, che classifica i Paesi in base alla loro propensione percepita alla corruzione. Secondo Wikipedia, «il CPI classifica le nazioni con il maggior indice di corruzione basando i propri dati sulle interviste fatte agli imprenditori. È stato più volte criticato per la scarsa metodologia di ricerca e per la scorrettezza con cui vengono trattati gli stati in via di sviluppo».

 

Tra i suoi donatori sono indicati diverse agenzie governative occidentali e potenti trust, tra cui la famigerata Open Society Foundations, la rete del controverso uomo d’affari e sponsor di cause neoliberiste, George Soros.

 

Transparency ha ritirato l’accreditamento al suo capitolo statunitense nel 2017 per «differenze di filosofie, strategie e priorità». Transparency International USA è stata ampiamente criticata per aver accettato 3 milioni di dollari dalla multinazionale tedesca dell’ingegneria Siemens, che nel 2008 ha pagato una delle più alte multe per corruzione aziendale.

 

Nel 2012 ha assegnato il suo Integrity Award all’allora segretario di stato americano Hillary Clinton nel 2012.

 

Nel 2013 i critici dell’organizzazione ritengono che abbia fatti mancare supporto alla causa dell’informatore della NSA Edward Snowden – vero «eroe» per chi crede nell’imperativo della trasparenza governativa.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’anziano Soros, in un discorso biascicato alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco di Baviera, ha fatto intendere i nuovi investimenti della sua politica internazionale (del resto, come disse qualcuno, egli è «l’unico uomo al mondo con una politica estera»): oltre alla Cina di Xi – acerrimo nemico dell’ultramiliardario magiaro, forse per questioni di faide mega-finanziarie USA – ha diretto la sua attenzione (indicatore di possibili «rivoluzioni colorate» in arrivo) all’India di Narendra Modi, per poi stupire con discorsi sulla necessità di geoingegnerizzare l’artico spruzzando nei suoi cieli sostanze che riflettano la luce del sole.

 

 

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