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La Russia domina anche la produzione di energia nucleare in tutto il mondo

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Un paper del 23 maggio intitolato «Reducing Russian Involvement in Western Nuclear Power Markets» («Ridurre il coinvolgimento russo nel mercato occidentale dell’energia nucleare») del Center on Global Energy Policy della Columbia University scrive che «la Russia  è dominante nelle catene di approvvigionamento globale di tecnologia nucleare, produzione e combustibile dei reattori.

 

C’erano 439 reattori nucleari in funzione in tutto il mondo nel 2021, secondo il rapporto: 38 di loro erano in Russia; altri 42 sono stati realizzati con la tecnologia dei reattori nucleari russi; e altri 15 in costruzione alla fine del 2021 erano in costruzione con la tecnologia russa.

 

Inoltre, secondo il documento, la Russia possederebbe il 40% dell’infrastruttura totale di conversione e trattamento dell’uranio nel mondo nel 2020 e il 46% della capacità totale di arricchimento dell’uranio nel mondo nel 2018.

 

Questo, secondo gli autori del rapporto, era il dato più aggiornato disponibile per queste specialità di produzione nucleare in tutto il mondo.

 

Ma i reattori avanzati o di quarta generazione in fase di sviluppo in molti Paesi richiedono quello che viene chiamato combustibile ad alto dosaggio e uranio a basso arricchimento (HALEU) contenente il 15-20% di U-235 nella miscela di uranio.

 

Il carburante HALEU è attualmente disponibile su scala commerciale solo dalla Russia, secondo il paper.

 

l suo scopo è «sostituire» la Russia nell’energia nucleare, ma gli autori ammettono che richiederà in qualche modo di vietare le tecnologie russe, contro la resistenza del Sud del mondo.

 

Come riportato da Renovatio 21, l’Egitto ha aperto nel 2020 una centrale nucleare.

 

Misteriosi incidenti sembrano aver colpito centrali in Finlandia e anche in Francia, dove ad inizio anno vi sono state chiusure per «danni inaspettati». Strani avvistamenti di droni si sono avuti sopra gli impianti nucleari svedesi.

 

In Europa, mentre la Germania ha rinunziato alle centrali atomiche per volere di Angela Merkel, la Francia continua ad investire sull’energia dell’atomo, pur dovendo chiudere metà dei reattori per «manutenzione o difetti». Anche Israele non ha fermato la ricerca.

 

L’Iran due anni fa ha registrato esplosioni nelle sue centrali atomiche ed ha incolpato subito Israele di «terrorismo».

 

La centrale di Zaporiggia, una delle più grandi d’Europa, è stata al centro di episodi di cronaca bellica tra Russia e Ucraina, con fuorisciuta di fake news riguardanti un improbabile attacco russo.

 

La Cina ha fatto sapere di aver compiuto un passo in avanti in fatto di tecnologia con una dimostrazione di un reattore atomico raffreddato ad alta temperatura su modulo a letto di ghiaia (HTR-PM). In Cina alcune centrali nucleari godono degli investimenti di Hunter Biden. In un caso non chiarissimo dell’anno passato, dopo un allarme ad un impianto cinese uno scienziato nucleare si è suicidato lanciandosi nel vuoto.

 

L’onnipresente Bill Gates starebbe costruendo una centrale nucleare sperimentale in una piccola cittadina americana, rendendo la sua simiglianza con Montgomery Burns completa.

 

 

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