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La riunione di revisione del trattato sulle armi nucleari si conclude senza risoluzione

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La decima conferenza di revisione delle parti del Trattato di Non Proliferazione delle armi nucleari (TNP), tenutasi dall’1 al 26 agosto 2022 presso la sede delle Nazioni Unite a New York, si è conclusa senza una risoluzione.

 

La revisione del NPT si tiene ogni cinque anni, ma è stata posticipata dal 2020 ad oggi, a causa delle restrizioni COVID-19.

 

La linea dei principali media occidentali nel riferire del fallimento del meeting accusa ovviamente la Russia, che si sarebbe opposta alla parte della risoluzionein cui si tratta della centrale nucleare di Zaporiggia. La Russia si è oppostaperché il testo conteneva l’attuale linea NATO secondo cui l’Ucraina, non la Russia, doveva controllare l’impianto.

 

La bozza sottolineava «l’importanza fondamentale di garantire il controllo da parte delle autorità competenti dell’Ucraina degli impianti nucleari (…) come la centrale nucleare di Zaporiggia».

 

Come noto, le forze armate russe controllano l’area e non hanno messo in pericolo la centrale nucleare, la quale utilizza personale ucraino per fornire energia nucleare in modo affidabile a tutta la regione – questo alla faccia dell’idea di un attacco totale russo contro le infrastrutture ucraine, annunciato dagli sgherri di Zelens’kyj e continuativamente tentato dai media occidentali.

 

La delegazione russa si è quindi pronunciata contro la sentenza e ad un certo punto è uscita dalla riunione.

 

Andrej Belousvj, vice capo della delegazione russa alla riunione di chiusura della 10ª conferenza di revisione del TNP, ha spiegato la posizione russa, come l’impossibilità di negoziare nella situazione, perché un certo numero di nazioni ha politicizzato la conferenza.

 

Belousov, in un testo riportato anche dalla pagina web della Missione Permanente della Federazione Russa alle Nazioni Unite, ha elencato alcuni dei motivi che rendono inaccettabile il documento finale, affermando nelle sue conclusioni:

 

«La Conferenza è diventata un ostaggio politico di quegli Stati che nelle ultime quattro settimane hanno avvelenato le discussioni con le loro dichiarazioni politicizzate, parziali, infondate e false riguardo all’Ucraina. Pertanto, hanno fatto tutto il possibile per impedire un lavoro costruttivo, efficace e orientato ai risultati della Conferenza e nel complesso degli Stati Parte del TNP durante l’intero processo di revisione».

 

«Il loro desiderio di imporre un linguaggio politico inaccettabile sulle questioni ucraine è una pura provocazione da parte di coloro che sono pronti a sacrificare i risultati del processo di revisione del TNP durato anni e utilizzano la Conferenza per regolare i conti con la Russia sollevando questioni che non sono direttamente correlate al Trattato» ha detto il diplomatico di Mosca.

 

«Un tale approccio di questi Stati è contrario alle priorità del TNP di creare un ambiente internazionale favorevole al progresso verso il disarmo nucleare, che richiede gli sforzi congiunti di Stati nucleari e non dotati di armi nucleari».

 

«Questi Stati, in particolare l’Ucraina ei sostenitori del regime di Kiev, hanno la piena responsabilità dell’assenza di un risultato finale positivo di questa revisione» ha accusato il russo.

 

«Dichiarazioni anti-russe sono state udite durante la Conferenza. Sono state particolarmente ciniche negli ultimi giorni. Il loro passato era il barbaro bombardamento della centrale nucleare di Zaporiggia  da parte delle forze ucraine, che ha portato il mondo sull’orlo di un disastro nucleare. Li abbiamo ascoltati anche oggi».

 

«Le ragioni citate, nel loro insieme, ci hanno impedito di sostenere la bozza di relazione che ha presentato, signor Presidente» ha spiegato Belousov.

 

Come riportato da Renovatio 21, il vice rappresentante permanente russo presso l’Ufficio delle Nazioni Unite, a inizio conferenza, venti giorni fa, aveva accusato la politica sconsiderata della NATO di spostare il suo potenziale nucleare più vicino ai confini russi.

 

«La NATO dice apertamente che si tratta di un’alleanza nucleare. Le armi nucleari statunitensi sono dispiegate sui territori di Paesi alleati non nucleari, si stanno esaminando scenari pratici del loro utilizzo che coinvolgono Paesi non nucleari», aveva detto durante la conferenza quinquennale TNP.

 

«L’orientamento antirusso di questi passi non è nascosto, ed è pubblicamente detto che queste potenzialità potrebbero essere spostate più vicino ai confini russi. Tali azioni sconsiderate stanno pregiudicando la sicurezza internazionale, aumentando i rischi di un conflitto nucleare e ostacolando gli sforzi di disarmo».

 

«Le armi nucleari USA dovrebbero tornare nel loro territorio d’origine e le infrastrutture del loro dispiegamento in Europa dovrebbero essere smantellate. La NATO deve fermare la pratica delle missioni nucleari congiunte» concludeva tre settimane fa il Belousov.

 

 

 

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