Gender

La rete si interroga sul numero di agenti donne nella scorta di Trump

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La rete rumoreggia: ma quante donne ci sono tra gli agenti del Secret Service che scortano Donald Trump?

 

Una è visibile coprire frontalmente il presidente appena rialzatosi dal podio. Visibilmente più bassa dei colleghi, fatica a stringerli nella «testuggine» umana che dovrebbe proteggere il presidente.

 

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Altre agenti-donna sono stati immortalati nei momenti concitati in cui Trump viene immesso nell’auto della scorta.

 

Molti notano che una di queste sembra non riuscire a rimettere la pistola nella fondina.

 

 

Vari osservatori si stanno interrogando sulla quantità di personale femminile visibile nelle drammatiche immagini.

 

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Si scopre così che anche il Secret Service – l’agenzia armata che presiede alla sicurezza dei presidenti – ha spinto sull’acceleratore in fatto di DEI, cioè diversity, equality, inclusion «diversità, equità e inclusione – cioè i valori che aziende e istituzioni dovrebbero applicare a programmi, politiche, strategie e procedure rivolte sia dei dipendenti che dei clienti. Ricorderete gli scandali dei transessuali che diventano testimonial di birra, un prodotto il cui target è in genere il maschio eterosessuale: è un esempio di DEI.

 

Aziende e istituzioni si dedicano al DEI per aumentare dei punteggi, come per la scala ONU detta ESG (Environmental, Social, Governance: ambiente, sociale e governance), che in alcuni casi può ora essere dirimente, come nella situazione di appalti pubblici.

 

Ecco dunque che salta fuori un servizio TV che mostra come il DEI sia penetrato nel Servizio Segreto, con tanto di giretto di addestramento dato ad una YouTuber a caso.

 

 

Secondo quanto riportato, il Secret Service ha iniziato un programma per arrivare al 30% di reclute femminili entro il 2030.

 

Da settembre 2022 il capo del Servizio Segreto è una donna, Kimberly A. Cheatle, che vi lavora dal 1995. La donna è stata nominata dal presidente Biden, di cui seguiva la sicurezza ai tempi in cui era vicepresidente sotto Obama. In molti ora chiedono le sue immediate dimissioni.

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